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lunedì 20 settembre 2010

IL CORRIERE DELLO SPORT. «La Roma è con me. Ne verremo fuori»

Il Corriere dello Sport - Un altro flop, un altro risultato amaro arrivato nel finale. Claudio Ranieri dice tutto. Si difende, attacca, spiega il suo monologo di sabato a Trigoria. La Roma non riparte, c´è ancora bisogno di tempo. Il tecnico è teso, non pre­occupato, si sforza di mostrarsi convinto del rilancio. Dopo la partita è rimasto chiuso per un po´ nel suo stanzino. Poi prima di andare via ha salutato i giocatori, facendo nuove raccomandazioni: « Abbiamo paura a tenere il pallone, a volte sembra che ci nascondiamo. Ci vuole più coraggio » .

In conferenza stampa, a volte anche con riferimenti polemici, esprime concetti secondo i quali dà la sensazione di essere padrone della situazione. In difficoltà, ma convinto di riuscire a venirne fuori: « La Roma è sana. Se i giocatori vogliono mandare via l´allenatore non fanno quello che hanno fatto i miei. Se mi accorgessi che mi vogliono mandare via, io da tifoso me ne andrei subito. Ma non è così» . Ranieri ribatte punto per punto accettando il contraddittorio, fermo restando il fatto che, a suo modo di vedere, lo sfogo di sabato è stato giusto. I tifosi sembrano averlo capito. Ieri, quando è entrato in campo per il riscaldamento, ha avuto una valanga di applausi: «Non ho mancato di rispetto alla categoria dei giornalisti e non ho fatto un torto ai nostri tifosi. Se sabato non ho risposto alle domande ho un motivo valido e se qualcuno se l´è presa è perchè ha la coda di paglia. Ai tifosi ho detto la mia realtà, dopo che ne hanno sentite tante... Se rispondevo alle domande l´attenzione si sarebbe spostata dal casino che ho fatto. Non faccio il ruffiano a Roma, a casa mia. E´ il mio modo di essere di sponibile con tutti, ai tifosi ho dato tutte le risposte che volevano sentire » .

Il problema è che la squadra non sta in piedi, cala nel finale. In molti insinuano il dubbio che la preparazione sia stata sbagliata. Anche a Ranieri sono giunte queste critiche: « Non so quanto tempo ci vorrà per recuperare la condizione migliore. Me lo aspetto da un momento all´altro. Molti si interrogano sulla preparazione. Sono più di venti anni che faccio questo lavoro, non si può giudicare ora se è fatta male, aspettiamo » . Poi trova le attenuanti del caso: « La flessione può essere dovuta a molte sostituzioni dovute a infortuni. Ho dovuto anticipare i cambi, così era prevedibile che la Roma sarebbe scesa di tono, avendo giocato mercoledì, mentre il Bologna è sempre stato in partita. Stiamo cercando automatismi diversi dalla passata stagione e questo comporta un dispendio di energie. Dobbiamo trovare i meccanismi. Ma molti giocatori sono infortunati, soprattutto gli esterni, che ci consentono di fare un certo tipo di gioco: Vucinic, Taddei, Riise, Castellini. Comunque non cerco alibi, il responsabile è sempre l´allenatore » .

La Roma subisce tanto e sembra non riuscire a supportare il trequartista dietro a due punte. Ranieri ammette: « E´ vero, con questo modulo abbiamo difficoltà, ma parlando con i giocatori mi hanno fatto capire di voler continuare su questa strada, poi sta a me decidere. Dobbiamo analizzare tutto e correre ai ripari, perchè così non può andare avanti, onestamente. Ma la squadra è compatta e unita, ne verremo fuori. Avete visto che partita ha fatto Totti? Qualcuno aveva detto che avevamo litigato...» .

In chiave tattica è pronto a rivedere qualcosa, anche a tornare all´antico, al 4- 2- 3- 1: « Quando avrò quei giocatori che fanno quel modulo è possibile, finché non ho Riise, Vucinic e Taddei. Quel modulo la squadra lo conosce a memoria, ma ora non ho gli uomini per farlo» . Spiega perchè quando ha dovuto sostituire Cassetti non è entrato Cicinho, ma Guillermo Burdisso, un centrale: «So che a sinistra non ci hanno mai giocato, Rosi non lo ha mai fatto e anche Cicinho non si trova bene. Avrei fatto un casi no. Almeno Burdisso l´ho provato in allenamento. Sapevo che avrei perso nel la spinta, ma avrei guadagnato nel gio co aereo. E non potevo improvvisare la difesa a tre, che non proviamo da tempo».

Si altera quando gli chiedono ancora una volta se questa è la Roma di Ranieri: « O capite o non capite. La situazione della Roma era tale che a due giorni dalla chiusura del mercato i soldi non c´erano e non sapevamo di poter avere Burdisso o Borriello. Le strategie si fanno adesso per gennaio, a gennaio per giugno prossimo. Questa è sempre la mia Roma, sono io il responsabile. E´ stata costruita secondo le mie esigenze e le disponibilità della società. Se hai bisogno di un frigorifero e non hai i soldi non compri il frigorifero... ». La Roma aveva bisogno di esterni, che non sono arrivati.

Ranieri chiede ancora un po´ di tempo: « Lo scorso anno fino alla partita in casa contro il Bologna, che abbiamo vinto per miracolo, vincevamo giocando da far schifo. Poi è arrivato il morale e la spinta. Tutti dicevano che questa squadra era finita. Certo, non potevo venire a dire che giocavamo male » .

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