La nuova vita di Obilale

La nuova vita di Obilale

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  Lo scorso 8 gennaio, Kodjovi Obilale rimase ferito in una sparatoria nella provincia di Cabinda: viaggiava sul pullman della nazionale togolese, che aveva appena varcato il confine tra il Congo e l'Angola, paese organizzatore della Coppa d'Africa 2010. Ap
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  I proiettili provenivano dalle armi di un gruppo di ribelli terroristi, attivo nella zona. Costarono la vita all'autista del pullman, a un assistente e a un addetto stampa del Togo. Adebayor e compagni, dopo l'episodio, decisero di abbandonare la competizione che sarebbe iniziata di lì a poco. Ap
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  In un primo momento, si diffuse la notizia che anche Obilale fosse rimasto ucciso nell'attentato. La notizia venne smentita dal sito ufficiale del Pontivy, il club di quarta divisione francese in cui Kodjovi giocava da portiere. Ap
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  A distanza di quasi dieci mesi, oggi il 25enne Obilale è di nuovo in Francia e svolge la riabilitazione in una clinica di Lorient. Ap
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  I progressi sono visibili e confortanti: ha ripreso a camminare, anche se dice di "non pensare più alla possibilità di tornare a giocare a calcio". Avverte ancora forti dolori nel muovere le gambe. Ap
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  Kodjovi ha spiegato di trovarsi in difficoltà economiche, perché il suo contratto col Pontivy è scaduto. Adebayor lo chiama spesso al telefono e non gli fa mancare supporto finanziario, ma la federazione togolese l'ha dimenticato. E per questo, forse, subirà una causa legale intentata dallo sfortunato portiere. La Fifa, seppure tardivamente, ha promesso sostegno al ragazzo. Ap

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Lo scorso 8 gennaio, Kodjovi Obilale rimase ferito in una sparatoria nella provincia di Cabinda: viaggiava sul pullman della nazionale togolese, che aveva appena varcato il confine tra il Congo e l'Angola, paese organizzatore della Coppa d'Africa 2010. Ap