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A dispetto di tali successi la Roma durante il
decennio l'attraversa una grave crisi finanziaria tale da non permettere, nel
1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori,
[43][44] Nel
1967 il presidente
Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni completa il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una
società per azioni.
[45] La squadra dispone comunque di buoni giocatori, tra i quali l'attaccante
argentino Manfredini, tra i più prolifici cannonieri della storia giallorossa, la mezz'ala
Lojacono e l'
oriundo Angelillo. Altri protagonisti dell'epoca sono lo
svedese Selmosson e l'
uruguagio Schiaffino,
Capello,
De Sisti e l'
allenatore Herrera.
[33] La Roma di questi anni non riuscì mai a superare il quinto posto in classifica in campionato, per questo la stampa accusa i giocatori di condurre stile di vita poco professionale.
[33]
La Roma comunque raggiunge la semifinale di
Coppa delle Coppe 1969-70, perdendo però il sorteggio con la monetina avvenuto al termine della partita di spareggio conclusasi in parità.
[45]
Gli
anni settanta sono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: a
Giacomo Losi non viene rinnovato il contratto e nell'ultimo anno della presidenza di
Marchini vengono ceduti alla
Juventus i
tre gioielli della rosa:
Spinosi,
Capello e
Landini.
[45] La Roma, ribattezzata "
Rometta", oscilla costantemente in posizioni di media classifica ad esclusione del
1974/75, quando si classifica al terzo posto e del
1978/79 quando ottiene la salvezza solo alla penultima giornata.
[46] Nella stagione successiva la Roma viene rilevata da
Dino Viola, che la trasforma completamente, affidando la guida tecnica a
Nils Liedholm.
Dagli anni ottanta agli anni duemila
La Roma del secondo scudetto
Dino Viola ottiene immediatamente buoni risultati vincendo due
Coppe Italia consecutive superando in entrambe le finali il
Torino ai
rigori. Le partite sono caratterizzate dalle parate dei
portieri e dagli errori dei
giocatori, in particolare la sequenza nella finale del
1979-80 si chiude con sette errori e cinque realizzazioni.
[47] In
campionato la crescita societaria portò nella
stagione 1980/81 al raggiungimento di un secondo posto.
[48][49][50][51] Questi avvenimenti anticipano la vittoria del secondo
scudetto, avvenuta nella stagione
1982-1983, sempre sotto la guida di
Nils Liedholm. Della squadra fanno parte il
capitano Agostino Di Bartolomei, il centrocampista
Carlo Ancelotti, il
brasiliano Paulo Roberto Falcão, il difensore
Pietro Vierchowod, il centravanti
Roberto Pruzzo e l'ala campione del mondo
Bruno Conti. Nell'arco della stagione la Roma conquista il primato nelle prime giornate e lo mantiene continuativamente sino alla fine: il titolo viene conquistato l'
8 maggio 1983 nello
Stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il
Genoa.
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