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giovedì 30 dicembre 2010

Baptista: «Roma addio Che gioia il gol nel derby»

E’ il primo giocatore che ha fatto le valigie. Julio Baptista ieri è andato a Trigo­ria accompagnato dalla moglie, ha salutato tutti. Era arrivato nell’estate del 2008, ac­compagnato dal fascino di essersi sfilato la maglia dei Galacticos per venire a Roma. E’ costato dieci milioni di euro. Spalletti ridise­gnò la Roma per fargli posto. Lui Totti e Vu­cinic in alcune partite fecero meraviglie. Grande calcio, grande gioca­te. Un mix di tecnica, potenza velocità. L’avvio di Julio Bap­tista fu travolgente, una pri­ma stagione da applausi.

Dopo il primo anno con Spalletti, Julio Baptista ha fa­ticato a trovare spazio. Nella passata stagione poche pre­senza, qualche gol, tanti spez­zoni di partita, magari anche per pochissimi minuti. Adesso va via, lascia la casa all’Eur, Ritenta l’avventura in Spagna, dove ancora ricordano le sue prodezze al Siviglia. Al Ma­laga si apre un nuovo capitolo del romanzo della Bestia. Con questa intervista Julio Bap­tista vuole salutare i tifosi giallorossi, che porterà nel suo cuore.

Dopo due anni e mezzo sta per lasciare la Roma. Con quale stato d'animo?
«Da un lato sono un po’ triste, perché nel­l’ultimo anno per una serie di circostanze ne­gative non sono riuscito a dare il meglio di me. E questo mi dispiace, perché ho sempre cercato di aiutare la squadra».

I tifosi della Roma hanno dimostrato di ap­prezzarla. Come li saluta?
«Vado via con un ricordo bello di loro, del­la loro passione e non dimenticherò mai la lo­ro felicità dopo il mio gol al primo derby».

Quel gol che valse la vittoria nel derby, dif­ficile da dimenticare, vero?
«E’ stata una grande emo­zione, venivamo da un perio­do difficile, i risultati non ar­rivavano. La Lazio come ora era davanti in classifica. Gio­cammo una grande partita. Segnai di testa, ricordo la cur­va sud, i tifosi erano impazzi­ti dalla gioia».

Cosa le mancherà di Roma?
«Gli amici che lascio, la bellezza di una cit­tà straordinaria, dove ho vissuto felice».

martedì 28 dicembre 2010

«Pizarro resta alla Roma» Adriano torna a fine anno

Giornata intensa sul sito ufficiale giallorosso dove sono apparsi due comunicati importanti, uno riguarda Pizarro e l'altro Adriano. Per quanto riguarda il cileno, la Roma smentisce le indiscrezioni di mercato che lo davano per partente: «In merito a quanto diffuso in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente al calciatore David Marcelo Cortez Pizarro, l’As Roma ribadisce, come già in passato, che il centrocampista cileno non è da ritenersi oggetto di eventuali trattative di mercato».

IL BRASILIANO - Nel primo pomeriggio la Roma aveva ufficializzato anche il ritardo di Adriano per la ripresa degli allenamenti a Trigoria: «Il calciatore Leite Ribero Adriano, scusandosi con la Società per il disguido, ha chiesto di posticipare il rientro in Italia – previsto inizialmente per la giornata di domani - in quanto in attesa del visto di espatrio sul passaporto del figlio minorenne, che necessita delle firme congiunte dei genitori. L’arrivo del calciatore è previsto per la giornata del 31 dicembre p.v.».

domenica 26 dicembre 2010

Menez: "Roma, se Mexes va via la perdita è enorme"

La carica di Jeremy Menez. Il fantasista francese si sente protagonista nella Roma, annuncia a Le Parisien che il suo futuro è in Italia allontanando tutte le voci di mercato anche se si dice preoccupato per la possibile partenza del connazionale Mexes a gennaio.

IL CAMPIONATO - «In questa prima parte di stagione sto giocando tutte le partite e ho dato molti assist. Ora devo puntare a segnare di più. Al mio arrivo a Roma avevo bisogno di sentire la fiducia, oggi la sento e riesco ad esprimermi al meglio».

IL FUTURO - «Un mio ritorno in Francia? Lo vedo difficile, voglio arrivare il più in alto possibile ed ora sto bene a Roma. A giugno avrò un altro anno di contratto, vedremo. Il PSG? E’ il mio club del cuore, ma non è una cosa attuale adesso».

MEXES - «Ho un ottimo rapporto con Philippe, siamo vicini di casa. Lui è uno dei migliori difensori al mondo e da sette anni si è imposto in un calcio così difficile come quello italiano. Se partirà nel mercato invernale per noi sarà una perdita enorme, ma mi sorprenderebbe».

venerdì 24 dicembre 2010

Roma, la sfida di Ranieri «Faremo più di 80 punti»

Claudio Ranieri non si è mai na­scosto neppure nei momenti bui d’inizio stagione, tipo i soli due punti conquistati nelle prime quattro partite giocate contro Cesena, Cagliari, Bologna e Brescia, figura­tevi se si nasconde adesso. Il tecnico roma­nista lo ha ribadito nel corso di una bella e prolungata intervista rilasciata a Madiaset Premium, andata in onda ieri sera. Un’in­tervista in cui ha ripercorso l’anno che stia­mo per salutare, una stagione in cui il tec­nico è stato quello che ha conquistato più punti di tutti, peccato che talvolta i numeri siano opinabili, visto che questo primato non ha garantito nessun successo.

FUTURO - Ha parlato del re­cente passato, Ranieri, ma si è proiettato anche verso il futuro che verrà. E ha di nuovo sottolineato come il suo ottimismo non sia stato minimamente incrinato da questa prima, faticosa, parte della stagione:«La mia Ro­ma ha tutto per fare meglio del 2010 che pure, a livello numerico, è stato un anno importante. Come ho sem­pre detto, noi puntiamo a migliorare, a fare dunque un punto in più degli ottanta conquistati nel passato cam­pionato. Siamo stati prota­gonisti,purtroppo, di una falsa partenza, la colpa è stata un po’ di tutti, ma dopo sia­mo riusciti a ritirarci su. A Brescia, nono­stante la sconfitta, siamo tornati, rimanen­do in partita sino all’ultimo minuto di gio­co. La vittoria sull’Inter, la gara successiva, un’Inter che certo non era ancora in crisi, ci ha fatto fare il pieno di autostima. Da lì, a parte un paio di partite, la Roma ha fat­to quello che deve e può fare. La vera e pro­pria svolta è arrivata in tre partite, tutte vinte: a Basilea, il derby e quella grande rimonta che siamo riusciti a fare nei con­fronti del Bayern Monaco all’Olimpico. Il nostro mercato è stato ottimo. La società mi ha messo a disposizione una rosa anco­ramiglioredellaprecedente».

PASSATO - Nel corso dell’intervista, Ranieri ha rivissuto anche la straordinaria caval­cata dell’ultimo campionato con la Roma capace di essere in corsa per lo scudetto si­no all’ultimo minuto dell’ultima gara di campionato. C’è un dato che può e deve sot­tolineare il grande lavoro svolto dal tecni­co romano e romanista: in campionato si è seduto sulla panchina giallorossa in 53 par­tite ottenendo 109 punti, una media supe­riore a due ogni novanta minuti. Sono nu­meri che avrebbero meritato la soddisfa­zione almeno di alzare un trofeo (la Roma è stata finalista pure dell’ultima coppa Ita­lia), cosa comunque che non può ridimen­sionare il 2010 della Roma:«Nel passato campionato abbiamo fatto qualche cosa di molto im­portante. A gennaio con l’ar­rivo di Toni non siamo più stati completamente Totti­dipendenti e abbiamo avuto un punto di riferimento im­portante dentro l’area, cosa che prima non avevamo. Ab­biamo giocato partita dopo partita, ma la vittoria a Tori­no sul campo della Juventus è stata quella che ci ha dato la consapevolezza di essere una grande squadra. In ogni caso per me battere la Ju­ventus non è stata una rivin­cita personale. La rimonta sull’Inter è stata fantastica. Avevamo capito che i nerazzurri stavano perdendo colpi e che potevamo provarci a dargli fastidio. Il successo nello scontro di­retto all’Olimpico ci ha permesso di regala­re una grande gioia ai nostri tifosi. Poi c’è stata pure la grande vittoria nel derby. Io ri­spetto ad altri, essendo romano, mi sento avvantaggiato nel preparare e vivere le sfi­de con la Lazio, i ragazzi sono stati bravi a sfruttare questo vantaggio. Lo scudetto non lo abbiamo perso contro la Sampdoria, ma a Napoli e soprattutto con il Livorno, con­tro i toscani che sono retrocessi abbiamo perso cinque punti. Ricordo ancora con emozione le partite contro Cagliari e Chie­vo, le ricordo soprattutto per la festa dei nostri tifosi».

giovedì 23 dicembre 2010

´Presto un americano acquisterà la società´

Non bastava l´incertezza sul proprio futuro (nonostante le rassicurazioni di ieri): Adriano, dalla favela di Rio, tra una rassicurazione e l'altra sul prosieguo della sua avventura a Roma, si è lasciato sfuggire una battuta, anche, sul futuro della società giallorossa: ´La comprerà un americano´.

Una battuta che, pronunciata da chi la Roma la vive quotidianamente dall´interno, e soprattutto da chi ha avuto ? per sua stessa ammissione ? un recente e chiarificatore colloquio con Rosella Sensi, non può non assumere valore, se non di prova, quantomeno indiziario. Ieri, nel corso della conferenza nella favela di Vila Cruzeiro, l´Imperatore ha risposto al presidente del Corinthians, che aveva lasciato intendere come l´Imperatore nella capitale stesse ancora aspettando l´intero compenso salariale a lui dovuto (´chiedete ad Adriano quanto ha ricevuto dalla Roma´, aveva detto).

´Quello degli stipendi - spiegava Adriano - non è un grosso problema. E poi penso che la Roma sarà venduta a un americano e le cose miglioreranno. Per me l´importante è pensare di andare lì e avere l´opportunità di giocare´. Per sapere se le cose per lui e per la Roma miglioreranno davvero, basterà attendere almeno fino a fine gennaio. Quando si chiuderà il mercato invernale e, soprattutto, scadrà (a meno di nuove proroghe) il termine per presentare le offerte vincolanti per l´acquisto del club giallorosso.

la ´Bestia´ ad un passo dall´addio a gennaio. Direzione Spagna

Dopo due stagioni e mezzo nella Roma, in cui ha collezionato 57 presenze e 12 gol in Serie A,  ma soprattutto tanti mugugni da parte del pubblico romanista, Julio Baptista sembra essere ormai giunto al capolinea della sua avventura in giallorosso. L'addio era nell'aria già da questa estate, quando la Roma era stata più volte in procinto di cedere il giocatore al Galatasaray e al Panathinaikos, destinazioni però non gradite al brasiliano, che aveva sempre rifiutato in extremis il trasferimento. 

Ultimamente la "Bestia" sembra invece aver riconsiderato il proprio futuro. In una intervista rilasciata ieri a Canal Sur il brasiliano ha infatti dichiarato: "C´è stato qualcosa, qualche sondaggio, ma nulla di ufficiale. C´è una proposta dal Brasile e una dall´Inghilterra. Al momento, stiamo studiando la situazione. Ho bisogno di giocare. Quando mi siederò al tavolo con il mio agente sceglieremo l´opzione migliore."

Romanews.eu ha voluto approfondire le parole di Julio Baptista e ha contattato fonti vicine al giocatore, le quali hanno riferito che l'intenzione del brasiliano è quella di lasciare la Capitale. In questo momento non c'è ancora nulla di ufficiale, ma Baptista sta valutando delle proposte provenienti dalla Spagna. In ogni caso è molto probabile che la "Bestia" lascerà la Roma. Dopo le esperienze con la maglia del Siviglia e del Real Madrid, Julio Baptista è ad un passo dal ritorno in terra iberica. Direzione Malaga?

L'Imperatore è tornato a casa

Adriano, è tornato nella favela di Vila Cruzeiro, a Rio de Janeiro, per la prima volta da quando la comunità dov'è nato ed ha passato la sua infanzia è stata di fatto militarizzata con una serie di retate che hanno ripulito la zona dalle bande di narcotrafficanti. "È un'emozione grandissima tornare nella mia comunità. L'Imperatore, che ha donato cesti con prodotti di ogni tipo agli abitanti di Vila Cruzeiro, ha lanciato un nuovo progetto sociale di sostegno ai bambini poveri attraverso il calcio, chiamato: "Emperadores de la Vila". 

 

VIDEO: IL GOL PIU BELLO NELLA STORIA DELLA ROMA

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martedì 21 dicembre 2010

Adriano ha deciso di restare

Trigoria chiusa per ferie, è Natale per tutti, giocatori, allenatore e dirigenti. Giallorossi in giro per il mondo: brasiliani già tornati in patria, alcuni in mete esotiche (Julio Sergio alla Maldive), Riise nella sua Norvegia, ma presto sarà a Dubai, Menez e Mexes in Francia, a casa, De Rossi in una località balneare top secret, Totti più “nostrano” con una puntata sulle Dolomiti con Ilary e bimbi. Ranieri, che trascorrerà qualche giorno nella sua casa londinese, ha dato appuntamento alla squadra per il 27 dicembre (ma i sudamericani potranno tornare il 29). E’ convinto di riabbracciare anche Adriano, che ormai ha deciso con certezza di restare a Roma e preparare un 2011 finalmente da protagonista.

domenica 19 dicembre 2010

Ancelotti: «Io alla Roma? È ancora troppo presto»

MILANO, 17 dicembre - La Roma un giorno l'allenerà, intanto però prova a vincere tutto col Chelsea. E se poi Abramovich dovesse essere scontento a fine stagione, beh, la prospettiva giallorossa lo alletta come sempre. Carlo Ancelotti, intervistato da Sky Sport 24, torna a parlare della Roma e del suo capitano e simbolo, Francesco Totti: «Non sarebbe un problema, non lo sarà mai. Deve solo accettare che non può giocare sempre ma va gestito perché può dare ancora tanto». L'intervista completa, all'interno dello speciale «SIR CHARLES, SOR CARLETTO – LA VERITA’ DI ANCELOTTI» andrà in onda domani sabato 18 dicembre alle ore 19.00, su Sky Sport 1 HD.

Se avessi perso contro il Tottenham saresti stato esonerato?
«No, assolutamente no. Questi sono discorsi che in Italia si è soliti fare, anche qui ci sono stati dei cambi sulle panchine del Newcastle e del Blackburn, ma la mia panchina è ancora stabile».

A fine stagione, invece, cosa succede?
«Succede quello che dicono le carte, cioè che ho un contratto che scade il 30 giugno del 2012, mi trovo molto bene qui e quindi mi piacerebbe continuare l’avventura al Chelsea. Credo che dipenda soprattutto da me. E’ chiaro che se il Chelsea fa una stagione anonima, la società può anche pensare di cambiare l’allenatore, ma il Chelsea farà una stagione da protagonista e sarà competitivo fino alla fine».

Anche nel 2009 avevi detto che saresti rimasto al Milan. E invece era una bugia. Anche stavolta è così?
«No, non sto dicendo una bugia. So benissimo quali sono i rumors che mi vedono su un’altra panchina, in Italia, quella della Roma, ma credo sia un discorso che ho fatto una volta, quando dissi che un giorno mi piacerebbe allenare la Roma. Certamente vale quel discorso, ma credo che adesso sia un po’ troppo presto e mi piacerebbe rimanere in Inghilterra, sulla panchina del Chelsea, ancora per un po’ di tempo».

Totti: c’è chi lo considera un patrimonio dell’Unesco e chi un problema per la Roma. Tu da che parte stai?
«Totti non sarà mai un problema, è un grande giocatore che ha dato tantissimo e che ancora può dare. E’ chiaro che poi ci sono le valutazioni affettive che può fare un tifoso e quelle obiettive e tecniche che deve fare un allenatore. Credo che un giocatore della sua età, con i problemi che ha avuto, debba essere gestito. E quindi credo sia impensabile che Totti debba essere considerato un intoccabile, ma è un giocatore che gestito al meglio, soprattutto dal punto di vista fisico, può rimanere un giocatore molto importante per la Roma. Per Ranieri non è certamente semplice lasciarlo in panchina, ma anche per lo stesso Totti, il fatto di andare in panchina può essere un modo oculato di gestire le sue risorse e le sue qualità. Credo sia importante la comunicazione. I giocatori importanti come Totti fanno fatica a capire che non si possono giocare 70 partite in un anno. Diventa un problema per tutti. Nel momento in cui un giocatore capisce l’utilità anche di una presenza non sempre costante, diventa un problema semplice da risolvere».

Roma, colpo a San Siro Borriello stende il Milan

MILANO, 18 dicembre - Prova di forza della Roma che va a imporsi sul campo del Milan e riapre il campionato. Finisce, dopo sei vittorie e un pareggio, la striscia positiva della capolista costretta ad inchinarsi ad un gol del grande ex della partita, il centravanti Marco Borriello, che nella ripresa ha infilato Abbiati grazie ad un rimpallo su un rilancio di Abate sottoporta su cross di Menez. Dopo la vittoria col Bari altri tre punti per i giallorossi che salgono a quota 29 punti in classifica, ad un punto dal terzetto Lazio, Napoli e Juve prime inseguitrici dei rossoneri. Ranieri rilancia Adriano, titolare e protagonista di una prova sufficiente, e porta a casa la vittoria con scelte coraggiose come tenere fuori sia Totti che Pizarro dall'inizio. Allegri, oltre alla sconfitta, deve registrare anche l'infortunio a Pirlo alla mezz'ora del primo tempo e il giallo ad Ibrahimovic nel finale, che porterà alla squalifica dello svedese per l'impegno contro il Cagliari nella prima giornata del 2011.

MENEZ: SCUDETTO? LA ROMA C'E'
- E' stato l'autore della giocata decisiva per il gol che ha gelato il Meazza. Jeremy Menez ha puntato Antonini, lo ha saltato e dalla destra ha messo al centro il pallone che si è trasformato nella rete decisiva. Un gol che rilancia le ambizioni dei giallorossi, come ammette lo stesso francese a fine partita, intervistato da Sky: «Stiamo facendo vedere che ci siamo ancora, che siamo la Roma, che abbiamo una grande squadra, prima delle vacanze, sono tre punti importanti. Mi sento bene, sento la fiducia di tutti, per me è importantissimo. Speriamo di continuare così, per andare ancora più su, perché possiamo fare tanto. Anche per lo scudetto».

Ranieri: «Felice per i tifosi e per Adriano, bravo Doni»

ROMA, 18 dicembre - «Abbiamo risentito i nostri tifosi in trasferta e subito sono arrivati i tre punti. La squadra si sente molto meglio con i suoi sostenitori, ed io sono contento per loro, abbiamo regalato una gioia ed ora i nostri tifosi passeranno un bel Natale». L'allenatore della Roma Claudio Ranieri, intervistato da Sky, dedica il successo della sua squadra a Milano, contro i rossoneri, a quei supporter che, nonostante il freddo e le difficoltà di spostamento sono 'calatì su S. Siro, visto che per questa partita non c'erano limitazioni di sorta. Poi un complimento al reparto difensore. «Bene i quattro dietro - dice Ranieri - ma bisogna elogiare anche Doni, che nel primo tempo ha salvato il risultato con quella parata a tu per tu con Ibrahimovic. Ho vista una squadra molto compatta - continua -. Abbiamo saputo soffrire nei momenti difficili e poi venire fuori alla distanza. Creare di più con questo Milan così arrembante, e che merita il primato, non era facile».

ELOGI PER ADRIANO - Il tecnico romanista è soddisfatto anche di Adriano, schierato a sorpresa. «Sono molto contento per Adriano - dice Ranieri - e sono sicuro che nel nuovo anno ci darà ancor più soddisfazioni. Le mie scelte? Sono pagato per farle, ed assumermi le mie responsabilità. Ma se Doni non avesse fatto quella splendida parata su Ibra staremmo a parlare di un'altra cosa». Ora la Roma è a -7 dal Milan, quindi questa vittoria significa tanto? «Sicuramente una vittoria contro la prima della classe vuol dire molto - risponde -: se avessimo perso il contraccolpo psicologico sarebbe stato notevole, aver vinto ci mantiene vivi, anche se consapevoli delle nostre difficoltà. Se sento mia la vittoria? Questo è un gruppo serio che s'incavola quando le cose non vanno come devono andare, il gruppo è compatto. Io stasera devo elogiare i ragazzi. Mi è piaciuto quel nostro saper aspettare - continua l'allenatore della Roma -, senza mai indietreggiare e ribattendo azione su azione. Le mie soddisfazioni sono vedere i miei vincere ed il pubblico contento».

sabato 18 dicembre 2010

Le pagelle di Milan-Roma 0-1 di Andrea Pelagatti

Le pagelle di Milan-Roma 0-1 di Andrea Pelagatti


Doni 7- Ipnotizza Ibra ed esce da San Siro imbattuto e a testa altissima.
Burdisso 6.5- Si sacrifica nel ruolo di terzino destro e lo fa bene.
Mexes 7.5- In un periodo d’oro. Una diga.
Juan 7.5- La Roma crea poco ma dietro non si passa.
Riise 6- Tiene bene posizione e non sfigura.
De Rossi 7- Una prestazione all’altezza della sua fama. Si mette in mostra a San Siro. Sfiora un gol da sigla televisiva.
Simplicio 6- Si batte con grinta.
Brighi 6.5- Parte con il freno a mano tirato ma cresce nella ripresa.
Menez 7.5- FenoMenez è in arrestabile. Assist gol per Borriello.
Adriano 6.5- Secondo tempo da incorniciare. Spizza duemila palloni di testa. Una veronica alla Zidane. Bentornato Imperatore.
Borriello 8- Signori miei tocca un pallone ma è una goduria immensa per i tifosi giallorossi e una pugnalata nel cuore dei suoi ex tifosi rossoneri. Decide la partita, l’ennesima in questa stagione. Quello che mancava alla Roma: UN BOMBER DI RAZZA CHE C’E’ SEMPRE DENTRO L’AREA DI RIGORE.
Okaka, Rosi e Taddei sv.


Roma, colpo a San Siro. Borriello stende il Milan

venerdì 17 dicembre 2010

Ranieri: «Milan, che sfida!» Vucinic ko: non convocato

ROMA, 17 dicembre - Vucinic ha alzato bandiera bianca. Il montenegrino salterà anche l'ultima sfida del 2010, quella molto importante per le ambizioni della Roma in questa stagione, a San Siro contro il Milan. Ranieri non può che prenderne atto. «Ha cercato in tutti i modi di esserci , ma il dolore all'adduttore non gli permette di muoversi, era molto dispiaciuto». Si annuncia un terreno molto pesante a San Siro. «Lo stato del campo è una delle componenti tattiche che un allenatore deve prendere in considerazione, ci sono tante cose di cui bisogna tener conto».

ADRIANO - Allora come a Verona contro il Chievo, potrebbe essere favorito Adriano? «Ho parlato oggi con lui, mi ha detto che si sente bene, è un giocatore recuperato, ha fatto una buona ora contro il Chievo poi ha avuto l'influenza, rientrerà nelle mie decisioni di stasera».

PIZARRO - Il caso Pizarro? Ranieri non sa più come dire che non esiste nessun caso: «Le zone del campo a lui congeniali sono quelle o davanti alla difesa o spostato in avanti, non decentrato. Ho parlato con lui perché gli ho detto che c'è questo caso Pizarro, se voleva dirmi qualcosa in proposito: noi scherziamo, mi ha detto, 'mi faccia rientrare graduatamente perché non sto al cento per cento'». Si profila un'altra panchina per il cileno? «Non lo so, potrebbe anche partire titolare e uscire prima».

IBRAHIMOVIC - Il pericolo numero uno è raprresentato da Ibrahimovic. Ranieri sta pensando a qualche accorgimento particolare, tipo una gabbia per lo svedese? «Ci vorrebbe un gabbione per metterlo dentro, hanno un bel sistema di gioco, dovremmo stare sempre molto molto attenti». Allora come si ferma? «Ibrahimovic non gioca molto al centro, gioca molto sugli esterni, starà più a destra e si alternerà con Robinho a sinistra, perciò saranno più importanti gli esterni dei centrali».

ALLEGRI - Il Milan di Allegri è bello, non fortunato. Ranieri riconosce i meriti all'allenatore: «Credo che non è stato fortunato, gli è stata data un'occasione e la sta sfruttando bene, un Milan diverso da quello che siamo abituati a conoscere e vedere».

SHAKHTAR - Sorteggio forunato per la Roma, che agli ottavi incontrerà lo Shaktar. Ranieri frena gli entusiasmi: «Io non ho una favorita, vorrei stare in forma quando affronto queste competizioni perché sono dentro o fuori, lo Shakhtar era una delle pretendenti di tutti gli addetti ai lavori, io non avevo preferite, voglio star bene in quel momento. Lo Shakhtar è una buona squadra, giocano un buon calcio con buone individualità. Sarà una bella partita, vedendo anche i precedenti siamo in parità. Poi loro ne hanno vinte cinque su sei quest'anno».

DONI - Domani toccherà a Doni anche se Julio Sergio è stato convocato e andrà in panchina. «Lui ha dato tantissimo alla Roma, ha contribuito a portare questa squadra ai primissimi posti, ha giocato con un problema al ginocchio, si è sacrificato per tutti e ha pagato questo. Il portiere paga perché se ha delle incertezze è gol. Il portiere è un ruolo diverso, ci vuole tempo per recuperare da certi infortuni, l'altro giocava bene, gli ha preso il posto ed è giusto dare continuità agli altri». Se domani dovesse fare una buona prestazione, potrebbe tornare titolare? «Intanto domani facciamo sì che faccia una gran partita, poi a pensare si fa sempre in tempo, io non chiudo la porta a nessuno».

ULTIMO TRENO - La sfida contro il Milan non è l'ultimo treno per lo scudetto, almeno secondo Ranieri: «Non è un ultimo treno, ma è una gara importante per noi. Dico sempre che ognuno ha quello che si merita, se stiamo a dieci punti meritiamo questa classifica, non siamo riusciti a ripetere il campionato dell'anno scorso ma sappiamo che dobbiamo lavorare e fare di più, sarà uno stimolo in più per migliorarci nel 2011».

BORRIELLO - Sarà una sfida speciale per Borriello che giocherà con una mascherina protettiva sul volto contro la sua ex squadra. «Ormai abbiamo visto che queste fibre non creano grosse problematiche, certo non è una cosa normale, ci ha giocato De Rossi l'anno scorso, quella di Marco mi sembra ancora più fina, è chiaro che col Milan ci tiene a fare bella figura».

GIOCO - Il gioco della Roma non convince? Ranieri non è d'accordo: «Alcune partite disputate l'anno scorso sono state meravigliose sennò non avremmo riempito lo stadio, quest'anno abbiamo fatto ottime partite, contro Inter Juve e Bayern per esempio, quando non giochiamo bene sono il primo a dirlo, sono talmente onesto che lo dico. Come giocheremo col Milan? Con il 4-4-2 o in linea o col rombo». Il problema degli alti e bassi è nelle lavorazioni: «Credo che stiamo lavorando bene, come l'anno scorso, ci sono alti e bassi dovuti anche alle motivazioni dei singoli, quando siamo in tanti, siamo 29, non è facile trovare motivazioni, io metto in campo chi è più motivato, se abbiamo alti e bassi è colpa nostra».

OTTIMISMO - Ranieri però non la vede così negativa: «La qualità del gioco della Roma credo sia così brutta come la volete dipingere voi non avendo a disposizione giocatori sugli esterni, la cosa più logica era adottare un sistema di gioco diverso da quello a cui erano abituati i ragazzi, ma ci vuole tempo. Totti? Ha sempre giocato da finto centravanti non c'era più Perrotta che si inseriva ma Borriello che occupava l'area di rigore». Menez rende meglio spostato sulla destra? «È quello che faccio, quando lo metto sull'esterno destro parte della critica mi dice: ma non è un trequartista? Io dico si? Poi quando mi dite: non è meglio metterlo sulla destra? Io dico sì. E così facciamo».

CALO - Il calo rispetto all'anno scorso può essere fisiologico: «Non è la prima volta che succede a Roma, anche con Spalletti, se voi andate a vedere la storia vedrete che dopo aver fatto un ottimo campionato l'anno dopo è stato di livello più basso. L'anno dopo ancora sono partiti male e Spalletti ha dato le dimissioni. Anche quest'anno potrebbe essere motivazionale. Dopo aver raggiunto un secondo posto, traguardo alto, può essere che inconsciamente ci sia un calo delle motivazioni».

SOLUZIONE - Come si risolve? «O cambiando l'allenatore o continuando a insistere e lavorare come stiamo facendo noi. Io sono caricato sempre al massimo perché voglio il massimo da me stesso e da tutti».

mercoledì 15 dicembre 2010

Il sogno di D'Alessandro: tornare un giorno alla Roma


Non nasconde il suo sogno Marco D'Alessandro. Il giovane giallorosso in prestito al Bari, spera infatti un giorno di rientrare nella Capitale come dichiarato anche nel post-partita della sconfitta contro la sua ex squadra di domenica. Un progetto realizzabile alla luce soprattutto della stima di Bruno Conti nei confronti del centrocampista classe '91.

«Cessione Roma, contatto con potenziali acquirenti»

ROMA, 14 dicembre - «A seguito della ricezione di offerte non vincolanti sono in corso contatti con un numero limitato di potenziali acquirenti, cui è stato dato accesso ad informazioni di maggiore dettaglio per la predisposizione di offerte vincolanti». È quanto si legge in un comunicato di Italpetroli in merito al processo di cessione del club giallorosso.

«Come già comunicato in precedenza - si legge ancora - in considerazione degli impegni di confidenzialità assunti e della esigenza della riservatezza per il miglior esito dell'attività di dismissione, Italpetroli non intende, allo stato, fornire maggiori informazioni circa i partecipanti al processo di cessione o il contenuto delle offerte da essi formulate, nè intende commentare le indiscrezioni apparse o che potranno apparire sugli organi di stampa in merito. Si ribadisce che nessuna informazione che provenga da fonti diverse dai comunicati ufficiali della società potrà ascriversi alla società o essere considerata attendibile».

Roma, Ranieri duro Fuori tre big, anzi due

ROMA, 15 dicembre - Ranieri non molla, prosegue la linea dura. Sabato a Milano sono previste tre assenze eccellenti: an­cora fuori Nicolas Burdisso e David Pizarro, però questa volta in panchi­na anche Francesco Totti. Ma il capi­tano, come già accaduto domenica scorsa contro il Bari, alla fine po­trebbe evitare l’esclusione per l’in­fortunio di Vucinic. Il montenegrino anche ieri non si è allenato, avverte ancora fastidio all’adduttore e il suo recupero per sabato appare diffici­le. Semmai potrebbe tornare in cor­sa Adriano, che a Ranieri era piaciu­to tanto contro il Chie­vo. Di sicuro il tecnico giallorosso affronterà la partita che può dare la svolta alla stagione del­la sua squadra senza fa­re calcoli e senza guar­dare in faccia nessuno. IL

RITORNO - In difesa l’unica novità dovrebbe essere il ritorno di Rii­se, che smania dalla vo­glia di rientrare e che ieri, come spesso avvie­ne, è stato il primo a scendere in campo per l’allenamento. Sulla fa­scia destra sarà schiera­to Cassetti, al centro verranno con­fermati Mexes e Juan. Il brasiliano ha concluso in anticipo la seduta di ieri, ma non c’è nessun problema: la sua presenza per la partita di sabato è sicura. Una fortuna per Ranieri, vi­sto che Juan domenica contro il Ba­ri è stato tra i migliori. Per di più, il suo gol nel primo tempo ha risolto la partita. Mexes attraversa un buon periodo di forma e la sua fisicità sa­rà utile per tentare di fermare Ibra­himovic, apparso in forma splendida nelle ultime settimane. A centrocam­po rientra De Rossi, che Ranieri piazzerà davanti alla difesa. Simpli­cio e Brighi dovrebbero essere con­fermati,per Pizarro, Taddei e Per­rotta si profila dunque la panchina.

martedì 14 dicembre 2010

Ranieri: «Roma, battiamo il Milan per dare la svolta»

ROMA, 14 dicembre - «Una vittoria ci riavvicinerebbe alle "inseguibili", e allora sarebbe un campionato interessante». Ranieri parla della sfida di sabato con il Milan, con la speranza che possa essere quella del rilancio per la Roma. I giallorossi che stentano ma vincono in casa, in trasferta hanno un ruolino di marcia tutto da ricostruire perchè troppo spesso arrivano le sconfitte lontano dall'Olimpico. Il tecnico, ai microfoni di Studio Sport, affida le sue speranze proprio in vista della trasferta contro la prima della classe. «È una partita importante per noi perché dopo la falsa partenza ci siamo ripresi, siamo in fase positiva e affronteremo la capolista. Una vittoria vorrebbe dire che la Roma c'è e ci avvicinerebbe alle inseguibili. Mi aspetto una grande partita dalla Roma».

IBRA PERICOLO NUMERO 1 - Il pericolo numero uno per Ranieri, per la sfida contro i rossoneri, sarà Ibrahimovic: «Sta dimostrando di essere un campione stratosferico, nelle partite in cui non c'è magia lui riesce sempre a trovarla». E il tecnico è alle prese con alcuni dubbi di formazione per l'ultima gara dell'anno. In porta intanto ci sarà un ritorno importante, quello di Doni. Lobont ha una lesione parziale post traumatica al polpaccio. Insomma dopo Julio Sergio, fermato anche lui da un infortunio muscolare, Ranieri perde il secondo portiere e quindi a Milano dovrebbe giocare Doni. Il condizionale è d'obbligo perché i medici non escludono ancora di poter recuperare il primo portiere giallorosso. Per lui infatti inizialmente si era ipotizzato uno stop di una decina di giorni che scadrebbero proprio alla vigilia della sfida con il Milan. Doni intanto aspetta e si prepara. Per lui partire dal primo minuto, dopo tanto tempo (non succede dallo scorso 28 febbraio, giorno della sfida con il Napoli), lontano dall'Olimpico che non gli è proprio amico sarebbe il modo migliore per tornare.

DUBBIO VUCINIC - Ranieri però in questi giorni ha diverse situazioni da verificare, perché oltre alla questione portiere c'è anche quella che riguarda l'attacco. Vucinic è fermo anche lui per problemi muscolari. Si è fatto male venerdì scorso, non sembrava nulla di particolare. Poi sabato ha provato ad allenarsi ma ha dovuto dare forfait ed è ancora indisponibile. Non si è allenato neanche oggi. Mentre era regolarmente in campo Borriello, nonostante la frattura alla mascella. L'ex milanista sarà a disposizione per la sfida di sabato contro la sua vecchia squadra, poi durante la pausa natalizia verrà operato. Così Ranieri, che sembrava intenzionato a mandare Totti in panchina, è ancora alle prese con i dubbi. Con Menez che oggi ha lavorato a parte per un po' di scarico.

lunedì 13 dicembre 2010

Ranieri, lite in tv: «Basta polemiche sulla Roma»

ROMA, 12 dicembre - È polemica, a tratti forte, fra Sky e l'allenatore della Roma Claudio Ranieri, che ad un certo punto ha salutato ed interrotto la tradizionale intervista del dopo-partita. A scatenare l'ira di Ranieri è stata la domanda sul motivo per cui, assente lo squalificato De Rossi, Pizarro non abbia giocato. «Ho nostalgia delle giocate di Pizarro, senza lui e senza De Rossi avevamo un centrocampo un po' inedito - ha risposto Ranieri -. Pizarro in questi giorni è stato male, tre giorni con influenza e diarrea, prima ha fatto sette panchine perchè si è fatto male e poi era sempre in fase di recupero. Voi volete creare il problema Pizarro, avete il gusto di voler sempre alimentare la polemica, ma il problema Pizarro non c'è». «Lui è ricaduto negli infortuni - ha aggiunto un Ranieri con molto meno 'aplomb' del solito - ed è influenzato, ma se starà al 100% avrà molte più possibilità di giocare. Vi dò consiglio, non alimentate sempre la polemica perchè a Roma tra poco non vi vedrà più nessuno, io ho il polso dell'umore della gente che mi ferma per strada». «Fate le critiche, non fate polemica», ha aggiunto Ranieri prima di andarsene.

LA GARA - Questa l'analisi di Ranieri sulla partita «I tre punti ci volevano e siamo molto felici. E poi non abbiamo preso gol». Così Claudio Ranieri commenta la vittoria della Roma sul Bari. Il tecnico giallorosso spiega la prestazione della sua squadra: «Alcune volte non siamo riusciti a trovare Totti e Menez tra le linee - ha detto a Sky - il Bari era senza tanti titolari e si è chiuso molto bene. Trovare il varco giusto era difficile ma abbiamo fatto bene. Le due sconfitte consecutive e il pareggio di Cluj avevano generato un po' di nervosismo».

Roma, Adriano "vince" ancora il Bidone d'Oro

ROMA, 13 dicembre - Dopo essersi aggiudicato le edizioni del 2006 e del 2007 con la maglia nerazzurra, Adriano torna in Italia, veste la casacca giallorossa, e fa centro subito aggiudicandosi il premio messo in palio dal programma di Radio 2 Rai 'Catersport' destinato al peggiore calciatore della Serie A. Solo 142 minuti giocati (3 presenze, nessun gol) sono bastati al brasiliano per farsi scegliere da 4.064 ascoltatori del programma condotto da Sergio Ferrentino, Giorgio Lauro, Marco Ardemagni e Luca Gattuso, pari al 22,42% dei votanti e portare a casa il più sgradito trofeo del calcio, giunto quest'anno all'ottava edizione. Sul secondo gradino del podio lo juventino Amauri, (un solo gol in Serie A nel 2010), che porta a casa 2.313 voti (12,76%) mentre al terzo posto, bidone di bronzo, Ronaldinho, ormai riserva del Milan capolista, con 1.832 voti (10,11%).

L'anno scorso il premio era andato a Felipe Melo. I voti sono stati raccolti in sessanta seggi-bidone sparsi sul territorio nazionale, spontaneamente allestiti dagli ascoltatori di Catersport e sul sito internet della trasmissione. Gli ascoltatori hanno scelto da una lista di dieci bidonabili selezionati da una giuria di esperti. La giuria aveva candidato tra gli altri Cassano e Mutu, più per le intemperanze fuori dal campo che per le performance calcistiche. L'asso barese si ferma al sesto posto con 1.688 voti (9,31%) mentre il viola è decimo con 861 voti (4,75%). Completano la classifica Mancini, settimo con 1.494 voti (8,24%) e Diego ottavo con 1.368 voti (7,55%).

Marco D'Alessandro ospite a Sportitalia

Marco D'Alessandro a Sportitalia

"Questo stadio, ma proprio tutto l'ambiente romanista vuol dire molto per me. Sono contento di essere qui oggi.

Non mi aspettavo a questo punto di essere in questa posizione in campionato. E' vero però che sfortuna ed infortuni ci hanno penalizzato".

Ventura: "Quando Marco D'Alessandro capirà cosa significa giocare in Serie A, diventerà un grandissimo".

In Primavera abbiamo ammirato la classe e l'eleganza di Marco D'Alessandro. Come sta crescendo?

"D'Alessandro è molto giovane, ma ha già sulle spalle un campionato di Serie B. Da lui, però, non si può pretendere tutto e subito, sarebbe come bruciarlo.

Quando Marco capirà cosa significa giocare in Serie A, diventerà un grandissimo".

domenica 12 dicembre 2010

Roma-Bari, D'Alessandro: "Contento di essere qui oggi"

D'Alessandro: "Questo stadio, ma proprio tutto l'ambiente romanista vuol dire molto per me. Sono contento di essere qui oggi. 

Non mi aspettavo a questo punto di essere in questa posizione in campionato.

E' vero però che sfortuna ed infortuni ci hanno penalizzato".

Roma-Bari 1-0: i voti della partita, di Andrea Pelagatti

I voti della partita di Andrea Pelagatti:
Lobont 6- Spettatore non pagante.
Doni 6- Si smezza il biglietto con Lobont.
Okaka 5.5- Entra e si crede C.Ronaldo, perde quasi sempre palla.
Taddei sv- Gioca 2-3 minuti.
Mexes 7- Giganteggia al centro della difesa. Uno dei più in forma.
Menez 7.5- L’avversario era inesistente. Per questo motivo non si merita l' 8. Non segna nemmeno oggi. Ottimi dribbling, E  assist.
Juan 7- Decide la partita con un gol in fuorigioco. Rete fondamentale.

Cassetti 5- Ubriacato da D’Alessandro. I tifosi tremano pensando agli ottavi di Champions.

Castellini 5.5- Nè carne nè pesce.
Simplicio 6- Compitino fatto bene. Lo vedrei meglio più avanti.

Greco 6- Ordinato e poco più.

Brighi 5.5- Sprecono. Butta via un sacco di palloni.

Totti 5.5- Un periodo sfortunato. Giochicchia e spreca malamente un rigore.

Borriello 6.5- Gli viene annullato un gol regolare

sabato 11 dicembre 2010

Roma, si ferma Vucinic Salta la sfida col Bari

ROMA, 11 dicembre - Brutte notizie da Trigoria per la Roma. Dopo il ko di Julio Sergio, oggi si sono fermati anche Vucinic e Simplicio. L'attaccante ha dovuto abbandonare l'allenamento per un problema all'adduttore e dovrà saltare la partita di domani contro il Bari all'Olimpico. Il centrocampista, invece, ha lasciato il campo dopo un contrasto con Mexes, ma è stato regolarmente convocato da Ranieri. Nella lista c'è anche Riise, fuori invece Perrotta e Adriano.

venerdì 10 dicembre 2010

Roma, Julio Sergio: lesione muscolare per il brasiliano

Lesione muscolare di primo grado per Julio Sergio. Il portiere della Roma e' stato sottoposto ad un controllo dopo lo stop registrato durante il riscaldamento prima della sfida di Champions con il Cluji, mercoledi' sera. ''Gli esami effettuati - rende noto la societa' giallorossa - hanno evidenziato una lesione di primo grado a carico del muscolo adduttore lungo della coscia destra. Il calciatore ha gia' iniziato il percorso terapeutico riabilitativo''. Per Julio Sergio probabile rientro solo dopo la pausa natalizia anche se i medici non disperano di riuscira a recuperarlo per la partita contro il Milan, sabato 18 dicembre al Meazza.

Roma-Bari: statistiche

Roma imbattuta nei 31 precedenti ufficiali disputati in casa contro il Bari: il bilancio a favore dei giallorossi e' di 24 vittorie (ultima 3-1, nella serie A 2009/10) e 7 pareggi (ultimo 1-1, nella serie A 2000/01). Negli ultimi 6 incroci all'Olimpico hanno segnato entrambe le squadre, per un totale di 12 reti giallorosse e 6 pugliesi. Da quando e' tornato ad allenare in Italia, le squadre di Claudio Ranieri non hanno mai perso una gara di campionato nel mese di dicembre: 8 vittorie e 3 pareggi il suo personale bilancio tra Juventus e Roma. La Roma ha perduto solo una delle ultime 22 gare interne disputate in serie A: e' accaduto lo scorso 25 aprile quando la Sampdoria si impose per 2-1. Nelle altre 21 partite prese in esame lo score casalingo giallorosso e' di 18 successi e 3 pareggi. La Roma e' una delle due squadre della serie A 2010/11 ancora imbattute in casa: come i giallorossi, il Bologna. La formazione giallorossa e' una delle 5 squadre della serie A 2010/11, assieme a Catania, Lazio, Milan e Palermo, ad aver finora segnato con il maggior numero di giocatori diversi: sono addirittura 9. I 9 calciatori romanisti in gol sono stati Borriello, Brighi, Burdisso N., De Rossi, Menez, Perrotta, Simplicio, Totti e Vucinic. Il Bari non vince in campionato dallo scorso 26 settembre quando si impose per 2-1 in casa contro il Brescia: da allora lo score pugliese in serie A e' di 2 pareggi e 8 sconfitte. La formazione pugliese non segna in gare esterne ufficiali dallo scorso 23 ottobre quando venne sconfitto per 1-2 in casa della Fiorentina. L'autore del gol pugliese fu Parisi al 90': da allora si contano le successive intere gare di campionato a casa di Chievo (0-0), Catania (ko per 0-1) e Sampdoria (sconfitta per 0-3), per un totale di 270' di digiuno fuori casa. (A cura di Football Data).

Roma-Bari: Totti in panchina

Ranieri prova il tridente senza Totti in vista del Bari e perde Julio Sergio per almeno altri 10 giorni. Il tecnico oggi per l'attacco ha scelto Menez, Vucinic e Borriello che probabilmente saranno i tre che andranno in campo domenica all'Olimpico. Il capitano quindi verso la panchina contro i pugliesi anche se l'allenatore a fine allenamento ha dovuto constatare anche lo stop di Vucinic. Il montenegrino ha interrotto la seduta prima dei compagni per una botta al ginocchio che a quanto pare pero' non preoccupa. Vucinic e' uscito dal campo solo per precauzione, domani dovrebbe essere regolarmente inserito nella lista dei convocati per poi partire dall'inizio domenica contro il Bari. Sicuro assente sara' De Rossi che e' squalificato dopo l'espulsione con il Chievo della scorsa settimana. Questo potrebbe liberare il posto da titolare a Pizarro. In dubbio ancora Perrotta e Riise, che scalpita per rientrare. Il norvegese vorrebbe esserci gia' domenica. ''Mi sento bene - scrive Riise sul suo blog - ma dovro' fare degli accertamenti per vedere se potro' essere a disposizione per domenica. Ho molta voglia di giocare di nuovo e sono molto motivato, ma per questo servira' l'ok del medico e di Ranieri''. L'esterno poi aspetta con ansia un altro appuntamento importante. ''Non vedo l'ora di conoscere la nostra avversaria di Champions League - ha aggiunto - da ora in poi le partite saranno completamente diverse da quelle giocate fino ad oggi. Noi siamo pronti, sappiamo di avere una squadra abbastanza buona per andare lontano in Champions League, siamo ottimisti''. Julio Sergio intanto deve registrare un altro stop,nel riscaldamento prima della gara di Cluj ha riportato una lesione muscolare di primo grado agli adduttori. I medici non disperano di recuperarlo per la gara con il Milan, anche se e' piu' probabile che torni direttamente dopo la pausa natalizia.

Roma-Bari: le formazioni

Probabili formazioni di Roma-Bari.  Roma (4-3-1-2): 1 Lobont, 77 Cassetti, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise, 7 Pizarro, 30 Simplicio, 33 Brighi, 94 Menez, 22 Borriello, 9 Vucinic. (32 Doni, 29 Burdisso, 3 Castellini, 23 Greco, 11 Taddei, 10 Totti, 89 Okaka). All. Ranieri Squalificati: De Rossi. Diffidati: Burdisso N., Vucinic Indisponibili: Perrotta, Julio Sergio.   Bari (4-4-2): 1 Gillet, 28 Galasso, 5 A. Masiello, 15 Belmonte, 84 Raggi, 90 Alvarez, 4 Almiron, 8 Donati, 13 Pulzetti, 18 Caputo, 7 Rivas. (25 Padelli, 6 Rinaldi, 19 Crimi 14 Gazzi, 91 D'Alessandro, 32 Romero, 30 Rana). All.: Ventura. Squalificati: Rossi. Diffidati: Belmonte, Donati. Indisponibili: Barreto, Kutuzov, Parisi, Ghezzal, S. Masiello, Castillo. Arbitro: Romeo di Verona Quote Snai: 1,30; 5,00; 10,00.

Video scandalo: Belen si accoppia con tre calciatori

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Video scandalo: Belen si accoppia con tre calciatori ().

Roma-Bari, D'Alessandro: "Tornare a Roma è un'emozione forte, se segno esulto"

Conferenza stampa 'anomala' quest'oggi allo stadio San Nicola. Infatti, come poche volte in passato, a parlare ai micorofoni della stampa, in concomitanza, i due esterni romani Marco D'Alessandro e Gianluca Galasso, domenica probabilissimi protagonisti della gara contro la loro ex squadra, ovvero la Roma.
Di seguito le dichiarazione dei due giocatori biancorossi. Le tematiche, scontate e rivolte tutte al match che attende il collettivo di mister Ventura domenica pomeriggio. Le parole di Galasso: "A Roma sarà una gara difficile, loro vengono da due pareggi consecutivi, speriamo di riuscire a tornare far punti anche noi. Dovremo fare una gara molto attenta e accorta. Ho esordito contro la Sampdoria nella stagione 2003-04, poi ho sempre giocato in squadre che hanno militato in serie B, quindi ora con il Bari sto riassaporando la serie A. Per me è un mondo nuovo ma vivo tutto quello che mi capita come una possibilità in più."  I sui suoi ricordi "romani": "E' stata un'esperienza che mi ha insegnato tanto, sono cresciuto dentro Trigoria, vedevo solo giallorosso intorno a me. Per me sarà senza dubbio un ritorno a casa. Chi era il mio punto di riferimento? Bruno Conti, era il responsabile del settore giovanile".
Ecco, invece, le parole dell'azzurrino D'Alessandro: "Anche per me, Bruno Conti è stato un punto di riferimento. Mi è stato vicino nei momenti brutti e mi ha aiutato nei momenti belli a restare con i piedi per terra. Sono rimasto in contatto. Tornare a Roma da avversario è davvero un'emozione forte, un'emozione che non mi farà tremare le gambe ma che farà battere il cuore senza dubbio. Se farò il mio primo gol in serie A contro la Roma? Esulterò".  D'Alessandro sa di avere una vetrina importante davanti ma con umiltà non vuole affrettare i tempi: "Sono d'accordo con la gestione che mister Ventura sta adottando con me. Vista anche la situazione che stiamo vivendo non è facile nemmeno per lui rischiare con i giovani. Posso ritenermi soddisfatto fino ad ora, nella mia seconda stagione da professionista ho collezionato dieci presenze in serie A seppur solo una da titolare. Io non sono ancora riuscito a dare il meglio di me ed i risultati negativi non mi aiutano".

In Spagna: «Per il Malaga obiettivo Julio Baptista»

MADRID, 9 dicembre - Malaga scatenato sul mercato. Dopo aver definito l'ingaggio di Vincenzo Maresca, svincolato dall'Olympiakos, il club di Manuel Pellegrini ha individuato altri due rinforzi per gennaio. Secondo i media spagnoli si tratta del centrocampista offensivo della Roma, Julio Baptista, e dell portiere dell'Arsenal, Manuel Almunia.

BAPTISTA - Per Baptista la trattativa sembrerebbe in fase avanzata. Il ds del Malaga, Antonio Fernandez, ha intesificato i contatti per il brasiliano che viene utilizzato con il contagocce da Ranieri e che avrebbe fatto sapere di gradire il possibile ritorno nel calcio spagnolo. Da superare l'ostacolo dell'ingaggio, dato che Baptista guadagna circa tre milioni di euro a stagione.

ALMUNIA - Il Malaga spera poi di arrivare ad Almunia, anche lui scarsamente utilizzato all'Arsenal e legato ai londinesi fino al 2012. Il portiere, secondo Pellegrini, servirà a far crescere il titolare Ruben.

giovedì 9 dicembre 2010

Totti: Litigio con Burdisso? Succede, è tutto chiarito

BUCAREST (ROMANIA), 8 dicembre - Francesco Totti si gode il passsaggio del turno della sua Roma ma il capitano deve subito spiegare un piccolo battibecco avvenuto subito dopo il pareggio con il Cluj, quello con Burdisso: «È stato solamente un piccolo screzio, in campo purtroppo può capitare. Non volevamo pareggiare, questo mi pare ovvio. Abbiamo preso il gol nel finale e ci siamo arrabbiati molto. Burdisso non si è arrabbiato solo con me ma con tutta la squadra. In campo succede, poi nello spogliatoio passa tutto.

IL CALO DELLA ROMA - La Roma però, nonostante il passaggio del turno è sembrata ancora una volta in calo nel finale di partita. Il n° 10 giallorosso dà la sua chiave di lettura: «Fortunatamente riusciamo sempre a reagire, ora dobbiamo cercare di ripartire e rialzarci. Questa Roma può essere la mina vagante della Champions perché la nostra esperienza è certamente un valore aggiunto molto importante. È chiaro che affronteremo squadre di primo livello e sappiamo che può succedere di tutto. Affronteremo queste sfide a viso aperto e poi ce la giocheremo sul campo».

LA STAGIONE DI TOTTI - Totti dice la sua anche sulla stagione in corso, da un punto di vista personale: «Soddisfatto di questa mia stagione? Sì, anche se posso fare meglio. Ho altri sei mesi a disposizione in cui cercherò di dare il massimo, come ho sempre fatto. Quanto mi manca il gol? Ora non gioco come lo scorso anno, gioco dietro a Borriello, un po’ più distante dalla porta. I presunti litigi con Borriello a Palermo? Siamo amici come prima, usciamo anche fuori dal campo assieme, sono invenzioni che fanno i giornalisti».

SUI PALLONI E BORRIELLO - Dallo studio di Sky sono arrivate anche critiche sui calci di punizione che ultimamente Totti non sta tirando al 100%: «Come mai non inquadro la porta sulle punizioni? Hanno cambiato i palloni - dice Totti sorridendo -. Se ci possiamo scambiare di ruolo io e Borriello? Sì, ma sono tre mesi che giochiamo assieme. La realtà è che dobbiamo capire i nostri movimenti, quando avverrà questo tutto andrà per il meglio. Ogni anno che arriva una punta e dicono che non posso coesisterci, dicono sempre che non la voglio o non posso giocarci insieme».

SUL CAMBIO DI PROPRIETÀ - Infine il capitano si riserva una battuta sulla cessione societaria: «Quanto è importante la definizione della posizione societaria? Sincramente, non ci pensiamo, pensiamo al campo e basta, il resto non ci deve toccare, però è normale che speriamo che venga uno con tanti soldi. Se la compro io? Sì, al massimo una grattachecca».

BORRIELLO: «NOI PIÙ SQUADRA» -  «Peccato per questo gol alla fine: dobbiamo migliorare ed essere più squadra». Subito dopo il fischio finale di Cluj-Roma, che con l'1-1 conclusivo ha dato la qualificazione alla squadra di Ranieri, Marco Borriello (intervistato da RaiSport) sottolinea anche le cose che non vanno, in particolare il rilassamento finale che è costato il gol di Traorè a due minuti dalla fine. «Non so se la nostra fosse stanchezza fisica - dice ancora Borriello - ma sicuramente c'è qualcosa da migliorare. Comunque l'importante era passare il turno. Il mio gol non è servito per vincere, ma almeno ha portato la qualificazione».

DAMIANO, SECONDO DI RANIERI -  «La Roma si fa recuperare spesso. Va un po' al rovescio rispetto all'anno scorso, forse ci vuole un pò più di attenzione e concentrazione». Claudio Ranieri ha perso la voce urlando (specie nel finale di partita) nell'umida notte di Cluj, così davanti ai microfoni di Sky, per commentare a caldo la partita, va il "secondo" del tecnico romanista, Christian Damiano: «A fine gara tra di noi c'è stata un po' di tensione? - dice ancora Damiano - l'importante è essere qualificati. Era un pareggio importante e l'abbiamo ottenuto. La nostra reazione a Basilea è stata ottima e poi con il Bayern. Oggi era essenziale ottenere questo risultato».

mercoledì 8 dicembre 2010

Cluj-Roma 1-1, voti: Borriello decimo centro in giallorosso

Lobont 6.5- Viene schierato titolare a sorpresa e non delude. Miracolo su De Zerbi.
Mexes 7- Il migliore in campo insieme a Borriello e Simplicio.
Burdisso 5.5- Non convince. Traore gli scappa troppe volte.
Castellini 6- Partita più che sufficiente.
Cassetti 5.5- Soffre Culio e Traore.
Cicinho 5- Entra nel finale di partita e non riesce a fermare Traore in occasione del gol.
Greco 6.5- Entra molto bene in partita. Serve a Borriello la palla del potenziale 2-0.
De Rossi 6- Leggermente meglio rispetto le precedenti apparizioni.

Simplicio 7- Suo l’assist per il gol di Borriello. Quando prende il posto di Menez la squadra gioca meglio.

Brighi 6- Si batte con grinta.

Totti 6- Alterna cose buone a cose meno buone. Da trovare l’intesa con Borriello. Sbaglia una facile occasione da gol.

Menez 5.5- Partita non all’altezza della sua fama.

Borriello 7- E’ il più in forma della squadra. Decima rete con la Roma.

Borsa: balzo Roma

ROMA, 7 dicembre - Buona giornata per le principale Borse europee che archiviano la migliora seduta degli ultimi due anni. Con Parigi particolarmente brillante: +1,63%. Seduta in rialzo per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che chiude a +0,91% a 20.112 punti e il Ftse All Share a +0,84% a 20.817 punti. Oltre l’Atlantico, contrastata Wall Street: Dow Jones -0,03% a 11.359,54 punti, Nasdaq +0,14% a 2.589,49 punti.

TITOLI CALCISTICI - In forte rialzo le azioni As Roma (+7,28%) che fissano il prezzo di riferimento a 1,12 euro. Passati di mano 779.843 pezzi per un controvalore di 845.756,11 euro. In ribasso le azioni Lazio (-2,88%) a 0,876 euro. Scambiati 1.158.656 pezzi per un controvalore di 1.014.526,11 euro. Poco sopra la parità le azioni Juventus (+0,06%) a 0,915 euro.

martedì 7 dicembre 2010

La vigilia di Totti: «Roma, ora vola in Champions»

ROMA, 7 dicembre - Le ultime due giornate di campionato ci avevano offerto due grandi opportunità per poter arrivare alle posizioni di vertice, ma per motivi diversi siamo riusciti a por­tar via solo un punto dalle due trasferte. Contro il Palermo non abbiamo giocato al­l’altezza delle nostre possibilità, mentre quella col Chievo è stata una partita strana.

Le ultime due giornate di campio­nato ci avevano offerto due grandi opportunità per poter arri­vare alle posizione di vertice della classifica, ma per motivi diversi siamo riusciti a portar via solo un punto dalle due trasferte. Contro il Palermo non abbiamo giocato una gara all’altezza delle nostre possi­bilità, abbiamo affrontato una squadra ben organizzata che ci ha puniti nel secondo tempo, mentre quella con il Chievo è stata una partita strana, soprattutto per le condizioni del terreno di gioco, che ci ha penalizzato perchè in questi casi la squadra più tecnica è quel­la che subìsce più danni. Un cam­po totalmente impraticabile, sul quale si sono disputate nell’arco di dieci giorni una partita di rugby e tre di calcio. Un campo pieno di in­sidie, che rappresentava un peri­colo per i giocatori in campo. Ci siamo trovati in vantaggio di due gol, ma non siamo riusciti a gesti­re questo vantaggio nella ripresa. Un’eventuale vittoria avrebbe per­messo di fare un bel salto in avan­ti in classifica. Certo, diventa diffi­cile da spiegare come sul 2-0 si può essere rimontati ma le motivazioni possono essere tante. Il pareggio è arrivato a causa di episodi negati­vi e soprattutto per le condiziini del campo, che ci ha impedito di gestire la partita con il possesso palla durante il secondo tempo.

Oggi ci attende una trasferta in­sidiosa in Romania, dove si decide la qualificazione agli ottavi di fina­le di Champions. Superare il turno significherebbe centrare un obiet­tivo prefissato all’inizio della sta­gione e poi potremmo concentrar­ci fino a febbraio solo sulle prossi­me giornate di campionato.

lunedì 6 dicembre 2010

Roma: Ranieri lavora tra i mugugni

ROMA, 6 dicembre - L’altalena di risultati non facili­ta il duro lavoro di Ranieri nel gestire una rosa folta e altamente competitiva. Troppi i mugugni e i musi lunghi, causa­ti dalle scelte dell’allenatore. Ranieri cerca di accontentare tutti, ma l’effetto non è quello sperato. La decisione di mandare in campo a Verona una forma­zione rivoluzionata ha sorpreso un po’ tutti. I giocatori sono stati informati a mezzogiorno. Totti non si aspettava di re­stare fuori e soprattutto non si aspettava di restare in panchina per tutta la parti­ta. Era già accaduto meno di due setti­mane fa, contro il Bayern, quando entrò solo negli ul­timi minuti e fu decisivo.

PIZARRO FREME­ - Tra i più scontenti in questo periodo c’è David Pizarro. Consi­derato insostituibile fino a un mese e mezzo fa, un in­fortunio lo ha messo fuori gioco nel momento miglio­re della Roma. In questa fase Ranieri ha provato De Rossi davanti alla difesa e i risultati gli hanno dato ra­gione. Pizarro è rientrato a Palermo, forse ancora a corto di preparazione ed è stata la sua peggior presta­zione. Ieri è finito di nuovo in panchina e non gli ha fatto piacere. Il ruolo di leader e di fulcro del gioco che si era conquista­to il cileno sembra essere venuto meno. Solitamente Pizarro risente più degli al­tri l’esclusione della lista dei titolari e in questo periodo il suo morale non è a mil­le. Anche Borriello è stato colto di sor­presa nell’apprendere di dover andare in panchina a Verona ma non ha lasciato trasparire la sua delusione. Non l’ha pre­sa bene neanche Menez, rimproverato duramente da Ranieri dopo la prestazio­ne di Palermo.

I BRASILIANI - La lunga schiera di sconten­ti comprende anche i brasiliani. Adriano fino a sabato sera stava pensando di an­dare via a gennaio e probabilmente lo pensa ancora. Contro l’Inter a settembre si era rifiutato di entrare negli ultimi mi­nuti. Ranieri contro il Chievo ha voluto dargli una chance. Un’iniezione di fidu­cia per aiutare un giocatore in difficoltà. Oltre ad Adriano c’è Julio Baptista. Per Verona non è stato neppure convocato. Con stupore ha visto la partita da casa, davanti alla tv. Anche lui riprende in considerazione un trasferimento a gen­naio. Doni è il caso più singolare. Dalla passata stagione è retrocesso da primo a terzo portiere. Dopo un periodo di rap­porti difficili si è rimesso a disposizione dello staff tecnico da professionista. Me­xes prepara il divorzio dal­la Roma dopo sette anni. Non ha preso in considera­zione le offerte per prolun­gare il contratto e se ne an­drà a parametro zero. E’ stato un grave errore della società arrivare a questo punto, ma la scelta espri­me il disagio del francese, che alla Roma e a Roma si sente sinceramente legato.

VUCINIC E I GIOVANI - Un di­scorso a parte merita Vuci­nic. Il montenegrino è lon­tano dal giocatore che lo scorso anno ha trascinato la Roma nella rincorsa al­l’Inter. Oggi non si sente sicuro del posto ed entrare ed uscire di squadra in un cer­to senso lo logora. Una nuova esclusione a Cluj, che appare probabile, lo fa senti­re riserva. Per non parlare dei giovani. Anche Rosi e Okaka, dopo essere stati presi in considerazione all’inizio della stagione, oggi faticano a trovare spazio anche solo in panchina. I giocatori della Roma sono unanima­mente convinti di far parte della squadra più forte. E restare lontani dal vertice della classifica non aiuta a ritrovare il sorriso. E’ arduo il compito di Ranieri, che già dall’estate aveva chiesto ai gioca­tori di non creare problemi per eventua­li esclusioni. I malumori restano soffoca­ti, ma non aiutano la Roma a decollare.

sabato 4 dicembre 2010

Chievo-Roma 2-2: le pagelle di Andrea Pelagatti

Chievo-Roma 2-2, i voti: Da Leoni a Coglioni, Di Andrea Pelagatti.
Vittoria per 2-0 su un campo impraticabile. Una grande squadra, dei veri leoni. Peccato che le partite non durano 45 minuti… Secondo tempo inguardabile, nulli senza carattere e senza idee. Risultato? 2-2. Probabilmente addio allo scudetto.
Julio Sergio  5- Prima prestazione negativa da quando veste la maglia della Roma.
Mexes 7- Il migliore in campo insieme a Simplicio. La Roma prende due gol ma lui giganteggia e non ha responsabilità.
Cassetti 6.5- Spinge bene sulla fascia. E’ in forma ottimo assist per il secondo gol di Simplicio.
Burdisso 5.5- Buon primo tempo, seconda frazione da gioco da dimenticare.
Castellini 5.5- Nel primo tempo se la cava, nella ripresa naufraga insieme al resto della squadra.
De Rossi 6- Gioca meglio del solito ma l’espulsione nel finale di partita penalizza lui e la squadra che a momenti perdeva 3-2. Un capitano deve mantenere il sangue freddo.
Simplicio 8- Congratulazioni Arnold. Recupera molti palloni e segna da bomber consumato la terza doppietta da quando è in Italia.
Brighi 5.5- Così e così nel primo tempo. Inesistente nella ripresa.
Greco 6- Si batte bene.
Adriano 6.5- Una bella sorpresa in questa serata da dimenticare. Entra in entrambi i gol: nel primo fa velo per Simplicio, nel secondo serve la palla a Cassetti che poi la fornirà a Simplicio. Promosso.
Vucinic 4.5- Spettatore non pagante e purtroppo non è la prima volta.
Taddei 5- Non aiuta la squadra. Avrebbe dovuto farlo è entrato per questo.
Borriello sv- Non ha modo di mettersi in evidenza
Menez sv- Stesso giudizio di Borriello

Lazio, De Martino: "Totti stai zitto"

Lazio-Inter-Roma. Il trio formato da queste realtà calcistiche ha regalato e regala grandi sfide e grandi emozioni. Ma non solo. Gli sfottò, e anche qualcosa di più, colorano ogni volta i match che le vedono affrontarsi.
Dall' "Oh nooo" dello scorso anno, figlio di una saldatura ancora più forte tra tifo biancoceleste e tifo interista, alla serata di ieri che ha visto la Lazio prevalere sui nerazzurri. Un video apparso sul web infatti, mostra l'esultanza finale di un dirigente biancoceleste, De Martino, responsabile della comunicazione per la società di Lotito, che alle telecamera sfoga la sua "gioia". Il labiale non chiarisce del tutto i dubbi, ma sembrerebbe mostrare la frase: "Totti, Totti, stai zitto".
Il web "pallonaro" è in fermento dopo la messa in circolazione di questo breve estratto video. La domanda che in molti si pongono: è un autentico o una bufala? Ai lettori e ai naviganti l'ardua sentenza...

venerdì 3 dicembre 2010

Roma, Juan non parte Salta la sfida col Chievo

ROMA, 3 dicembre - Juan non è partito con la squadra, è rimasto a Roma per problemi familiari. La squadra giallorossa nel tardo pomeriggio si è imbarcata, all'aeroporto di Fiumicino, sul volo per Verona dove domani giocherà contro il Chievo e il brasiliano è sceso prima del decollo proprio per tornare a casa. Non sarà quindi a disposizione per la trasferta di domani.

Ronaldo parla di Adriano: «Alla Roma è infelice»

SAN PAOLO, 3 dicembre - «È vero, ho parlato con Adriano e mi ha detto che a Roma non è felice. Lui vorrebbe giocare, ma non gliene viene data la possibilità. È una situazione complicata, e lui deve risolverla: se ci riuscisse, poi il suo arrivo nel Corinthians sarebbe un grande colpo. Ho percepito in lui un certo desiderio di giocare qui». Nel corso della sua conferenza stampa Ronaldo ha parlato anche dell'amico e collega con cui ha ammesso di sentirsi «ogni settimana, per telefono o via internet».

RONALDO: «NEL CALCIO DIPENDE DALLA VOLONTA' DEL CALCIATORE» - Secondo il Fenomeno, contratti o meno, la volontà del calciatore per un eventuale trasferimento alla fine si rivela sempre fondamentale: «Le cose sono semplici, tutto dipende dalla volontà del calciatore - ha spiegato Ronaldo -. Per esperienza personale, visto che ho cambiato squadra alcune volte, dico che quando mi sono trasferito è stato sempre perchè l'ho fortemente voluto, ho anche litigato per questo. A volte ci ho rimesso dal punto di vista finanziario o sportivo, però nessuno è riuscito a trattenermi». «Nel calcio dipende sempre dalla volontà del giocatore - ha ribadito l'ex di Barcellona, Inter e Real Madrid -, quindi se Adriano vuole giocare nel Corinthians, noi vogliamo che lui venga. Del resto qualsiasi club sarebbe interessato ad uno come lui. Comunque io gli ho solo chiesto se gli interessava venire qui».

PRESIDENTE CORINTHIANS: «ADRIANO? NESSUNA TRATTATIVA» - Sull'argomento Adriano, dopo che gli erano state riferite le parole del Fenomeno, ha parlato anche il presidente del Corinthians Andrè Sanches, capo-delegazione del Brasile al Mondiale sudafricano. «Ufficialmente il nostro club non ha trattato Adriano - ha detto Sanches -. Il suo procuratore Gilmar Rinaldi è stato qui per mezz'ora ma non abbiamo parlato di questo: è una storia che riguarda Ronaldo e lo stesso Adriano. Se Ronaldo garantisce lui per lo stipendio dell'altro, allora Adriano può arrivare. Ma se mi dite che lo devo prendere nonostante la Roma, ciò è impossibile: prima lui deve trovare il modo di liberarsi». Tornando a Ronaldo, nel corso della conferenza stampa ha confermato che giocherà per un anno ancora, poi a fine 2011 si ritirerà dall'attività agonistica. «Vincere il titolo sarebbe meraviglioso, ma comunque vada è stata un'annata positiva - ha detto -. Le altre squadre di San Paolo hanno fatto la metà di noi. Spero che l'anno prossimo gli infortuni mi lascino in pace, in modo che io possa giocare divertendomi la mia ultima stagione, magari vincendo ancora qualcosa».

giovedì 2 dicembre 2010

Video Let's Dance, Borriello-Okaka-Sergio-Rosi: vittoria della Roma

http://www.video.mediaset.it/video/lets_dance/clip/195845/balla-con-la-roma.html#tc-s1-c1-o2-p1

Chievo-Roma: torna Mirko Vucinic

ROMA, 2 dicembre - Irrompe Mirko Vucinic. Il montenegrino è pronto per tornare titolare. Ha superato la leggera di­storsione alla caviglia che lo aveva escluso in extremis dalla trasferta di Palermo e sabato contro il Chie­vo tornerà titolare. Vucinic era ri­masto in panchina contro l’Udine­se e prima ancora contro la Fioren­tina. Delle ultime quattro partite di campionato ha giocato solo quel­la contro la Juventus. Solo sei gare da titolare in serie A, con tre gol all’attivo. Realizzati tutti all’Olim­pico: con Inter, Lecce e, su rigore, nel derby (esterno) con la Lazio. L’attac­cante ha voglia di rientrare. La sua ul­tima apparizione contro il Bayern Monaco. Ha dato il suo contributo al successo con il pas­saggio per Riise, in occasione del secon­do gol, ma non è sta­ta una serata esal­tante dal punto di vi­sta personale. Que­st’anno non è ancora riuscito ad avere un rendimento costan­te. Ha bisogno di giocare con più continuità.

TURN OVER - Vucinic si riprende un posto in attacco e Ranieri anche questa volta dovrò fare equilibri­smi di turn over. Uno tra Menez, Totti e Borriello resterà fuori e a Verona potrebbe toccare al fran­cese, rimproverato dall’allenatore per la prestazione troppo indivi­dualista di Palermo. Se resta fuori Menez, anche in vista della tra­sferta di Cluj di mercoledì prossi­mo, Ranieri potrebbe rivedere lo schieramento della Roma. E torna­re a un 4-4-2 in linea, con Taddei e Vucinic larghi a centrocampo eTotti e Borriello in attacco. Un as­setto che il tecnico aveva messo da parte a causa dell’infortunio del brasiliano, assente dal 24 ottobre, quando si arrese durante il riscal­damento di Parma- Roma. Taddei da qualche giorno si allena a pieno ritmo con i compagni. La scelta del turn over non è facile neanche questa volta e Ranieri deve scio­gliere ancora gli ultimi dubbi. Sembra più difficile tenere fuori Totti, che è andato in panchina contro il Bayern Monaco e Borriel­lo, che è il miglior realizzatore con nove gol all’attivo.

NERVOSISMO - L’ex milanista è andato in panchina l’ultima volta contro la Ju­ventus. Il centra­vanti era molto ner­voso a Palermo, è riuscito ad avere po­chi palloni giocabili e ha avuto qualche divergenza di vedu­te con i suoi compa­gni. Poi si era parla­to di un acceso con­fronto con De Rossi, che sarebbe avve­nuto martedì. Epi­sodio smentito a tut­ti i livelli a Trigoria, a cominciare dal coordinatore ge­nerale Gianpaolo Montali, che martedì sera aveva chiamato la tv che aveva lanciato per prima la no­tizia. «Smentisco che si siano veri­ficati episodi di nervosismo tra giocatori. È una mancanza di ri­spetto nei confronti della società e dei giocatori stessi». Lo stesso è in­tenzionato a fare Borriello, impe­gnato oggi in un evento per benefi­cenza. Il centravanti assicura di non aver incrociato De Rossi mer­coledì mattina a Trigoria. Di certo la sconfitta contro il Palermo ha portato un po' di tensione, la socie­tà dovrebbe essere vigile.

mercoledì 1 dicembre 2010

Rissa sfiorata tra Borriello e De Rossi

(Repubblica.it - M.Pinci) ROMA - Chissà come ricorderà, a fine stagione, i suoi primi novanta giorni di Roma. Marco Borriello, esattamente tre mesi fa,sbarcava nella capitale per la prima volta da giocatore giallorosso, sciarpa al collo, conferenza su toni trionfalistici e primi palleggi davanti a un pubblico impazzito per l'ultimo grande colpo di Rosella Sensi (e Unicredit)
arrivato sul gong del mercato estivo. Il 19 settembre il primo gol da romanista, sotto la Sud come tutti quelli successivi (tranne uno realizzato a Brescia). In tutto, nove reti in 18 partite. Ma anche un rapporto non sempre idilliaco con il resto della squadra.

SCONTRO - Alla Roma esiste una regola non scritta, ma che basta avvicinarsi al gruppo per imparare a conoscere: nessuno deve criticare un compagno, in campo e fuori. Per questo, riprendere in modo veemente Totti o Menez per un servizio in verticale troppo lungo o per un assist mai arrivato, alla Roma non è accettato da un gruppo unito da anni. Tra i meno disposti a trascurare la situazione, Daniele De Rossi: il centrocampista, che dello spogliatoio della Roma rappresenta il fulcro almeno quanto Totti, durante la riunione faccia a faccia di tecnico e squadra di ieri non ha mancato di far presente a Borriello come certe cose, alla Roma non siano ammesse, soprattutto da chi è arrivato per ultimo. Cavalcando la tensione per la "reprimenda" del tecnico ai giocatori, la discussione ha inevitabilmente assunto toni accesi, con l'attaccante che si è giustificato energicamente sostenendo di essersi comportato così anche con i campioni del Milan, senza mai ricevere per questo critiche. Prima che la situazione degenerasse, l'intervento dei compagni ha ristabilito la tranquillità, poi De Rossi ha lasciato nervosamente Trigoria ufficialmente per assolvere a una visita di controllo dell'assicurazione, a seguito del'infortunio in nazionale.
DAGLI SMS A PALERMO - La presa di posizione di De Rossi, rispecchia un malessere condiviso da tempo da tutta la squadra: proprio il centrocampista aveva accolto Borriello con quel "andiamo a vince" inviato via sms nel giorno del suo acquisto dal Milan. Allo stesso modo, da leader, ha voluto chiarire per primo una situazione mal digerita da tutti. Perché le scenate sistematiche in campo del numero ventidue rischiano di restituire all'esterno un'immagine distorta dell'armonia dello spogliatoio e di innervosire la squadra in momenti delicati della partita. Ancora meno, poi, sono state gradite le immagini catturate da Sky che riprendevano l'attaccante con le mani sugli occhi o a disegnare un gesto da "tanto ormai..." dopo il secondo e terzo gol del Palermo. Non è una novità che i rapporti tra Borriello e l'ambiente romanista non siano esattamente idilliaci: a Napoli Ranieri aveva preso malissimo il suo sfogo dopo la sostituzione ("Non sono stanco, sentivo che potevo segnare da un momento all'altro", disse) e il suo malumore per l'esclusione dalla gara di Torino con la Juve. Anche per questo, proprio in quelle ore, era tornata a circolare l'indiscrezione che voleva possibile un suo ritorno a Milano già a gennaio, eventualità esclusa poi seccamente dai dirigenti giallorossi. A Palermo l'ultimo atto: la discussione con Totti e Riise per tirare una punizione dal limite, calciata poi malamente dal centravanti. Decisivo in campo, ma non amatissimo nel segreto dello spogliatoio: due facce di un volto che, come i gol, avvicina Borriello a Batistuta. In attesa di sapere se, in vista di un nuovo ballottaggio a tre con Totti e Vucinic (da oggi a disposizione) per le due maglie dell'attacco, l'episodio di Trigoria peserà sull'urna di Ranieri.

Faccia a faccia tra Ranieri e la squadra

ROMA, 1 dicembre - Il chiarimento c’è stato. E Claudio Ranieri non è stato tenero. Prima dell’allenamento il tecnico ha riunito la squadra per quasi venti minuti nella sala riunioni, con il vi­deo acceso, con le immagini della partita di Palermo. Domenica la Ro­ma ha incassato tre gol, tutti nati da errori individuali dei giocatori gial­lorossi. Il primo di Pizarro, il secon­do di Menez, il terzo di Simplicio. Il tecnico ha fatto rivedere le immagi­ni salienti nei minimi particolari e ha alzato il tono delle voce per stigma­tizzare gli errori commessi. « Non siamo stati una squa­dra, ognuno giocava per sè », il senso del discorso dell’allena­tore. Che poi ha mes­so l’accento sui movi­menti difensivi sba­gliati: « Abbiamo pre­so il primo gol con sette uomini a difen­dere contro tre avver­sari, è inammissibile ». Il tecnico ha anche messo in rilievo i mo­vimenti sbagliati di alcuni giocatori, in particolare gli attac­canti. « Non abbiamo giocato da squadra, tutti hanno com­messo errori, nessuno escluso ». A Menez è stato fatto notare che è sta­to troppo individualista. Da parte della squadra non ci sono state repli­che di fronte alla requisitoria di Ra­nieri, ma c’è stato un confronto an­che tra i giocatori, dopo i momenti di tensione che si sono vissuti domeni­ca sera a Palermo tra qualche com­pagno.

IL PRESIDENTE - Insomma, una matti­nata abbastanza movimentata, pro­prio quando Rosella Sensi era a Tri­goria. Il presidente ha messo mano ad alcune pratiche amministrative con la Mazzoleni, poi ha parlato con Montali e Pradè. Non ha incrociato Ranieri né i giocatori. Il disappunto per la sconfitta di Palermo è stato quasi messo da parte. Non è stato trattato l’argomento contratti. A par­te quelli dei giocatori e di Ranieri ci sono anche quelli di Montali e Tem­pestilli, che sono in scadenza. Se non è stato regolarizzato l’ex team mana­ger, che è un uomo di fiducia della famiglia Sensi, evidentemente siamo veramente agli atti finali di questa società. E’ impressione diffusa a Tri­goria che il passaggio di proprietà sia imminente e questo crea un cli­ma di incertezza all’interno dello spogliatoio.