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mercoledì 5 gennaio 2011

Roma, americani più vicini Con loro anche un italiano

Mister X avanza. Dove per mister x deve intendersi un gruppo di imprenditori americani e la direzione dell’avanzare è la Roma. Del resto siamo nelle setti­mane decisive per il futuro della società giallorossa. Tra il venti e il trenta gennaio dovranno essere formulate le offerte vincolanti a Banca Rothschild che, poi, le metterà sul tavolo di Unicredit per la scelta finale. Chiac­chiere, confidenze, garanzie, nomi: in questi giorni è un proliferare di voci che, visti i precedenti, è preferibi­le tacere. Di sicuro per ora c’è l’of­ferta del gruppo Angelucci (86 mi­lioni con possibilità di aumento). E, appunto, il gruppo americano. Che sta continuando a lavorare per for­mulare, in tempi brevi, la sua of­ferta (per il 67%).

CONFUSIONE -C’è da dire che, a pro­posito di americani, nei giorni scorsi sono usciti i nomi di Woody Johnson, Steve Tisch e John Mara, associandoli allo studio legale To­nucci. Dove, invece, i tre sono de­gli sconosciuti o quasi. Magari i tre si stanno muovendo attraverso al­tri canali, ma non con Tonucci. Che, al contrario, è in con­tatto con un diverso gruppo di imprendi­tori americani, che tuttavia rimangono misteriosi. Anche perché l’invito di Unicredit e Ro­thschild alla massima riservatezza, deve essere rispettato, altrimenti si rischia di mandare allo sfascio il lavoro di mesi. Fateci caso: tutti i nomi che negli ultimi anni sono ve­nuti allo scoperto come possibili acquirenti della Roma, alla fine si sono dovuti ritirare, per un motivo o per l’altro. La segretezza sui no­mi, oggi come oggi, è una garanzia di riuscita. Le uniche notizie che si sono sapute è che si tratterebbe di un gruppo di tre-quattro imprendi­tori, che potrebbe esserci una par­tecipazione di un nome italiano e che Unicredit rimarrebbe con una quota di minoranza.

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