ROMA - «Io lo capisco». La reazione di Balotelli al termine di Inter-Barcellona ha ricordato quella di Astutillo Malgioglio, portiere della Lazio, nel 1986.
Durante Lazio-Vicenza, vinta 4-3 dai veneti, il giocatore reagì in modo plateale ai fischi dei suoi tifosi (due gol erano probabilmente evitabili), togliendosi la maglia, gettandola a terra e sputandovi sopra. Passato del tempo il portiere raccontò di essersi indignato per uno striscione, Tornatene dai tuoi mostri, che si riferiva alla sua attività da volontario a sostegno degli handicappati.
Malgioglio, piacentino, una lunga carriera dal Bologna all'Atalanta passando per Brescia, Pistoiese, Roma, Lazio, Inter, è tornato a vivere nella sua città e continua a operare a favore dei disabili. Ora su Balotelli ci tiene a differenziare: «Le due situazioni non sono paragonabili. Io venni insultato e offeso perchè aiutavo famiglie in difficoltà e questo, da qualcuno a Roma, non mi è mai stato perdonato. In realtà la cosa che più mi diede fastidio fu che, con me, venisse colpita una determinata categoria di persone».
Per Malgioglio, insomma, il caso Balotelli è da catalogare in altro ambito e lui è abbastanza assolutorio. «Il ragazzo ha una mentalità particolare e, almeno in questa circostanza, va capito, anche se il suo gesto è da condannare. Ma come: l'Inter gioca una grande partita, batte il Barcellona, merita ovazioni e solo io vengo preso di mira dai sostenitori della mia squadra? Così penso abbia ragionato Balotelli». E su queste basi Malgioglio non ha molti dubbi: «Per il suo bene Balotelli deve lasciare l'Inter».
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