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martedì 14 settembre 2010

ROSELLA SENSI ALZA LA VOCE COME FACEVA PAPà FRANCO

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Ci sarà anche lei questa mattina a Fiumicino insieme alla squadra, alla partenza per una trasferta che dal punto di vista delle emozioni e delle sensazioni è da catalogare come "complicata". Più sul lato dell’impatto psicologico che da quello delle conseguenze in termini di punti, la gara col Bayern Monaco è già, per i giallorossi, un crocevia di stagione. Una di quelle partite che può servire per risollevare immediatamente tutto l’ambiente o farlo avvitare su se stesso tra recriminazioni e accuse. Vista la delicatezza del match, e del momento che sta attraversando la formazione romanista, il presidente Rosella Sensi ha deciso di partire anche lei per Monaco. Una scelta che ha sorpreso (mancava dalla storica trasferta di Madrid del 5 marzo 2008) solo chi non conosce bene la determinazione del presidente.
Tra i suoi collaboratori più stretti erano in molti a a giurare sulla sua presenza, perché ora più che mai la Sensi è vicina alla squadra, che ha voluto e costruito. Negli ultimi tempi è andata spesso a Trigoria, per controllare da vicino la situazione, e anche ieri era al Bernardini. L’occasione era il Cda della società giallorossa, ma il presidente ha approfittato del momento per fare un punto con lo stato maggiore dei dirigenti romanisti e rimotivare il gruppo lanciando un messaggio forte. Alla riunione erano presenti il direttore sportivo Daniele Pradè, il coordinatore generale Gian Paolo Montali e la dottoressa Cristina Mazzoleni, la responsabile dei conti di Trigoria. Unico assente, giustificato, Bruno Conti che è ripartito ieri sera dalla Sardegna dove era rimasto per stare vicino al figlio Daniele dopo l’infortunio di sabato sera e che questa mattina partirà regolarmente con la squadra. Ai suoi collaboratori più stretti il presidente Sensi ha ribadito un concetto semplice. «Dobbiamo stare uniti e remare tutti dalla stessa parte», senza divisioni, gelosie o invidie. Ognuno ha i propri compiti e le proprie responsabilità, ma il bene della Roma viene prima di tutto. La Sensi, giura chi gli sta vicino, è ancora arrabbiata per la bruttissima figura di Cagliari ma coi dirigenti ha parlato soprattutto del modo in cui ripartire. Non ha incontrato né Ranieri e nemmeno la squadra, probabilmente per una forma di rispetto per il lavoro del tecnico e per non intromettersi in questioni di "campo".
Quello che a lei interessa è che nessuno all’interno della società stia pensando più alla propria situazione personale, in vista di un futuro cambio di proprietà, rispetto al bene della Roma. E in questo discorso vanno inseriti anche i giocatori. Non hanno fatto piacere, al numero uno romanista, alcune uscite pubbliche degli ultimi tempi e per questo con i dirigenti si è informata della situazione che sta vivendo il gruppo. In risposta ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che tra i calciatori non ci sono musi lunghi. Anche perché nel presidente romanista, e anche nella dirigenza, c’è la consapevolezza di aver fatto un grande lavoro nella costruzione della rosa affidata a Claudio Ranieri. Gli acquisti di Nicolas Burdisso e Borriello, dopo quelli a parametro zero di Adriano e Simplicio, sono stati due colpi importanti per le ambizioni della squadra giallorossa e una "valorizzazione dell’asset Roma" non da poco. Non avrebbe senso rovinare tutto per sterili polemiche, soprattutto in una stagione in cui per una serie di motivi (l’Inter sembra meno forte e motivato dello scorso anno, il Milan è una squadra vecchia al di là delle grandi individualità in attacco), proprio la formazione giallorossa può recitare un ruolo importantissimo. E magari centrare finalmente un obiettivo prestigioso. L’importante è ripartire, e la Roma vuole farlo già da questa sera a Monaco. Dove avrà una tifosa in più, quella più importante.

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