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martedì 14 settembre 2010

CALCIOMERCATO JUVENTUS, DEL NERI: "NON SIAMO DA SCUDETTO"

TORINO, 14 settembre - Due giornate e la Juve si è chia­mata fuori. Le partite di sabato e domenica, oltre alle sconfitte di Roma, Milan, Fiorenti­na e al malinconico pareggio casalingo della squadra torinese, hanno portato alla ribalta la rinuncia di Del Neri il quale - quindici giorni dopo aver affermato il contrario - ha ufficialmente annunciato che “la Juve non è da scudetto“. Un concetto assolutamente nuovo per una tifoseria ricca di orgoglio, abi­tuata a una squadra vincente anche quando non era la migliore della compagnia. Le pa­role del tecnico hanno scatenato una reazio­ne vibrante da parte dei tifosi che forse per la prima volta nella storia sono stati costret­ti a farsi da parte quasi prima ancora di co­minciare. Insopportabile per una tifoseria abituata a lottare sempre al vertice. Che co­sa si è sempre detto della Juventus? Che è una squadra dalle sette vite capace di lotta­re con determinazione e ferocia per raggiun­gere l’obiettivo. L‘obiettivo non c‘è più, lo ha detto Del Neri.

LE INDICAZIONI - Marotta sul mercato ha lavo­rato cercando di rispettare quello che pro­prietà da una parte e allenatore dall‘altra gli avevano suggerito. Andrea Agnelli aveva chiesto quanto segue: 1) riduzione degli sti­pendi 2) riduzione di altri costi di gestione 3) abbassamento dell‘età media della squadra. Del Neri aveva chiesto: quattro esterni di centrocampo, due esterni difensivi, un cen­trale difensivo, un centrocampista centrale di qualità, un attaccante al posto di Trezeguet (unico acquisto mancato). Evidentemente proprietà e allenatore non si sono parlati. Perchè, se le risorse economiche erano così scarne, non è stato deciso di rinunciare alla rivoluzione dell’organico? Insomma, dopo aver rinunciato al 4-4-2 di Lippi, Capello, De­schampse Ranieri la Juventus aveva scelto un altro modulo: il trequartista (Diego) e un sistema di gioco che non prevedeva più gli esterni di centrocampo. Assumendo Del Ne­ri che punta tutto sul 4-4-2, la società è stata costretta a ricostruire da capo la squadra e infatti ha portato a casa la bellezza di sei esterni perchè erano stati tutti “eliminati“.

LE CIFRE - Agnelli ha speso sul mercato 74 mi­lioni e mezzo di euro in acquisti non certo di primo livello (compresi i 18 per cui si è già impegnato con i riscatti obbligatori di Pepe e Quagliarella). Al di là del fatto che le formu­le di pagamento siano per prassi rateizzate in tre anni, sugli acquisti a titolo definitivo l’esposizione in bilancio è immediata (per via delle fidejussioni a garanzia). Più i prestiti pagati. Questa cifrà è stata ricolmata con 37 milioni di cessioni tra Diego, Ekdal, Tiago, Poulsen, Almiron, Giovinco, Criscito e Moli­naro. Quante altre risorse avrà Marotta per acquistare qualche campione?

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