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martedì 14 settembre 2010

CAVANI: "NAPOLI RIALZATI"

NAPOLI, 14 settembre - Meno di venti giorni per conquistare Napoli e i napoletani; meno di un mese per me­morizzare gli schemi di Mazzarri, familiarizzare con i nuovi compagni, toccare con mano il calo­re dei tifosi partenopei. Avvio migliore Edinson Cavani non poteva aspettarsi. 4 gol in 3 partite: due in Svezia all’El­fsborg, uno a Firenze, un altro al San Paolo contro il Bari. «Avevamo la vittoria in pugno, vuol dire che ci rifaremo in Europa League: con l’Utrecht bisogna as­solutamente vincere perché parti­re col piede giusto vuol dire tanto». Il Matador non potuto gioire co­me aveva desiderato per la prima rete realizzata nel tempio di Fuori­grotta, quello che una volta era la casa di Maradona. E non ha esulta­to come avrebbe voluto, seppure sia corso sotto la curva A e abbia alzato gli indici al cielo per ringra­ziare Dio come fa sempre dopo un gol. Cavani era triste dentro: in Uruguay era scomparso un suo collega in segui­to ad un incidente stradale, Diego Rodriguez, ventiduenne difensore del Nacional di Montevi­deo. E laggiù stavano trasmettendo la partita in tv. Non sarebbe stato corretto abbandonarsi troppo a scene di esultanza.

MESSAGGI - Il giornale «Ultima noticias», nell’in­serto «Mundo Deportivo» ha messo la sua espressione in copertina rivelando che El Mata­dor aveva dedicato il gol al Bari al povero Rodri­guez. Nella notte Cavani ha ricevuto un sms da Salto dove abita la sua numerosa famiglia. «Bravo, continua così». E un altro da Buenos Ai­res dove si trova per lavoro uno dei suoi procu­ratori Pierpaolo Triulzi: «Spero che i tifosi napo­letani abbiano apprezzato, oltre al gol, l’impe­gnoche hai profuso in una partita così spigolo­sa e difficile. E’ vero, potevi segnarne anche un altro nel finale ma avevi speso tantissimo. Inizio migliore non potevi attenderti, quattro gol in tre partite per giunta tutti importanti» . Cavani era in compagnia della moglie, Maria Soledad, che ha scoperto a Napoli di essere in dolce attesa e sta ricevendo assistenza da medi­ci di primo livello. «Sono dispia­ciuto ed arrabbiato». Hanno dovu­to persino consolarlo a fine gara. In particolare l’amico inseparabi­le, Walter Gargano. Cavani è fatto così. Vive di cose semplici. Soffre se il risultato non va come sperato. E’ stato accolto nello spogliatoio come l’amico di sempre. Parla po­co e ha un sorriso per tutti. Ascol­ta i consigli di Mazzarri come uno studente al primo anno di univer­sità. Sul campo, poi, ha già fatto dimenticare Quagliarella. Ha pregato Dio anche ieri e do­po l’allenamento è corso dalle par­ti di Lucrino, tra Pozzuoli e il ca­stello di Baia, per dividere con Maria Soledad un pomeriggio di riposo prima degli allenamenti in vista del­l’Utrecht.

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