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lunedì 20 settembre 2010

IL CORRIERE DELLA SERA. Ranieri: ´Io resto fiducioso, ma così non va´

Il Corriere della Sera - Un´amarezza dopo l´altra. E la crisi continua. Quando pensava di aver portato a casa il primo successo stagionale, dopo tre sconfitte e un pareggio, la Roma ha visto svanire i tre punti che avrebbero risollevato classifica e morale. E invece, a rovinare la festa, ecco quei due gol incassati in soli tredici minuti: un harakiri che ha molte spiegazioni ma non giustificazioni, soprattutto se si inserisce il 2-2 di ieri nel contesto di un secondo tempo che ha messo impietosamente a nudo tutti i problemi di una squadra smarrita e priva della tranquillità necessaria per reagire. L´ennesimo crollo fisico, le lacune inconcepibili della difesa, coi soliti errori di concentrazione di alcuni giocatori fondamentali ridotti in stato larvale, hanno propiziato il risultato finale, con un Bologna che esce dall´Olimpico senza aver rubato nulla. Ad ostacolare il cammino giallorosso stavolta non c´è il portiere avversario in vena di miracoli, nessuna decisione arbitrale contraria. Anzi. Semmai resta come causa di un avvio fallimentare la stampa «cinica e bara», contro cui l´allenatore si è scagliato alla vigilia. Claudio Ranieri è rimasto chiuso negli spogliatoi con i giocatori per un confronto prolungato dopo il mortifero uno-due di Di Vaio. L´allenatore comincia la sua disamina: «Dobbiamo correre ai ripari perché così non si può andare avanti. La flessione è dovuta anche agli infortuni; ho dovuto anticipare i cambi. Avevamo giocato mercoledì e ci è mancata la serenità nella gestione di palla anche se mi ero raccomandato all´intervallo di curare meglio la manovra. Abbiamo colpito anche un palo, ma in questo periodo gira tutto storto. La nostra difesa deve migliorare, è un problema di attenzione e assenze».

Il bilancio iniziale è a dir poco preoccupante: due punti in tre partite (non accadeva dal 2001), da aggiungere alle sconfitte in Supercoppa e Champions League. Ranieri prosegue: «I ragazzi sono mortificati, ma non posso rimproverarli di scarso impegno. Il ritiro? È una fesseria. Mi accusano di difensivismo, ma la squadra mi ha fatto capire che vorrebbe continuare con due punte e un trequartista, vedremo. Siamo compatti e ne verremo fuori, sono fiducioso di ritrovare gli automatismi dello scorso anno». Torna sul suo sfogo di ieri: «Lo rifarei, qualcuno con noi non è corretto. Essere troppo buono non paga: in tanti anni di carriera non era mai successo, si vede che ce n´era bisogno. Tranquillizzo tutti: se avessi la squadra contro, andrei via per conto mio». Fin qui le ragioni del tecnico. Non parlano, invece, i giocatori: c´è il silenzio stampa anche se qualcuno, evidentemente, non era stato avvisato. Motivi contrattuali per cui Julio Sergio, ad esempio, aveva parlato tra il primo e il secondo tempo: «Siamo stati fortunati a finire in vantaggio: il palo di Paponi poteva cambiare la gara». Poi è cambiata sul serio. Le uniche buone notizie arrivano anche sul conto Riise, in tribuna all´Olimpico ma ancora convalescente dopo lo spavento per l´infortunio patito in Nazionale: «Domani (oggi, n.d.r.) ricomincerò gli allenamenti coi compagni e spero di giocare sabato con l´Inter». Lo spera anche Ranieri, perché ieri s´è fatto male pure Cassetti e gli esterni difensivi stanno finendo. 

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