ROMA, 7 dicembre - Le ultime due giornate di campionato ci avevano offerto due grandi opportunità per poter arrivare alle posizioni di vertice, ma per motivi diversi siamo riusciti a portar via solo un punto dalle due trasferte. Contro il Palermo non abbiamo giocato all’altezza delle nostre possibilità, mentre quella col Chievo è stata una partita strana.
Le ultime due giornate di campionato ci avevano offerto due grandi opportunità per poter arrivare alle posizione di vertice della classifica, ma per motivi diversi siamo riusciti a portar via solo un punto dalle due trasferte. Contro il Palermo non abbiamo giocato una gara all’altezza delle nostre possibilità, abbiamo affrontato una squadra ben organizzata che ci ha puniti nel secondo tempo, mentre quella con il Chievo è stata una partita strana, soprattutto per le condizioni del terreno di gioco, che ci ha penalizzato perchè in questi casi la squadra più tecnica è quella che subìsce più danni. Un campo totalmente impraticabile, sul quale si sono disputate nell’arco di dieci giorni una partita di rugby e tre di calcio. Un campo pieno di insidie, che rappresentava un pericolo per i giocatori in campo. Ci siamo trovati in vantaggio di due gol, ma non siamo riusciti a gestire questo vantaggio nella ripresa. Un’eventuale vittoria avrebbe permesso di fare un bel salto in avanti in classifica. Certo, diventa difficile da spiegare come sul 2-0 si può essere rimontati ma le motivazioni possono essere tante. Il pareggio è arrivato a causa di episodi negativi e soprattutto per le condiziini del campo, che ci ha impedito di gestire la partita con il possesso palla durante il secondo tempo.
Oggi ci attende una trasferta insidiosa in Romania, dove si decide la qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Superare il turno significherebbe centrare un obiettivo prefissato all’inizio della stagione e poi potremmo concentrarci fino a febbraio solo sulle prossime giornate di campionato.
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