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venerdì 24 dicembre 2010

Roma, la sfida di Ranieri «Faremo più di 80 punti»

Claudio Ranieri non si è mai na­scosto neppure nei momenti bui d’inizio stagione, tipo i soli due punti conquistati nelle prime quattro partite giocate contro Cesena, Cagliari, Bologna e Brescia, figura­tevi se si nasconde adesso. Il tecnico roma­nista lo ha ribadito nel corso di una bella e prolungata intervista rilasciata a Madiaset Premium, andata in onda ieri sera. Un’in­tervista in cui ha ripercorso l’anno che stia­mo per salutare, una stagione in cui il tec­nico è stato quello che ha conquistato più punti di tutti, peccato che talvolta i numeri siano opinabili, visto che questo primato non ha garantito nessun successo.

FUTURO - Ha parlato del re­cente passato, Ranieri, ma si è proiettato anche verso il futuro che verrà. E ha di nuovo sottolineato come il suo ottimismo non sia stato minimamente incrinato da questa prima, faticosa, parte della stagione:«La mia Ro­ma ha tutto per fare meglio del 2010 che pure, a livello numerico, è stato un anno importante. Come ho sem­pre detto, noi puntiamo a migliorare, a fare dunque un punto in più degli ottanta conquistati nel passato cam­pionato. Siamo stati prota­gonisti,purtroppo, di una falsa partenza, la colpa è stata un po’ di tutti, ma dopo sia­mo riusciti a ritirarci su. A Brescia, nono­stante la sconfitta, siamo tornati, rimanen­do in partita sino all’ultimo minuto di gio­co. La vittoria sull’Inter, la gara successiva, un’Inter che certo non era ancora in crisi, ci ha fatto fare il pieno di autostima. Da lì, a parte un paio di partite, la Roma ha fat­to quello che deve e può fare. La vera e pro­pria svolta è arrivata in tre partite, tutte vinte: a Basilea, il derby e quella grande rimonta che siamo riusciti a fare nei con­fronti del Bayern Monaco all’Olimpico. Il nostro mercato è stato ottimo. La società mi ha messo a disposizione una rosa anco­ramiglioredellaprecedente».

PASSATO - Nel corso dell’intervista, Ranieri ha rivissuto anche la straordinaria caval­cata dell’ultimo campionato con la Roma capace di essere in corsa per lo scudetto si­no all’ultimo minuto dell’ultima gara di campionato. C’è un dato che può e deve sot­tolineare il grande lavoro svolto dal tecni­co romano e romanista: in campionato si è seduto sulla panchina giallorossa in 53 par­tite ottenendo 109 punti, una media supe­riore a due ogni novanta minuti. Sono nu­meri che avrebbero meritato la soddisfa­zione almeno di alzare un trofeo (la Roma è stata finalista pure dell’ultima coppa Ita­lia), cosa comunque che non può ridimen­sionare il 2010 della Roma:«Nel passato campionato abbiamo fatto qualche cosa di molto im­portante. A gennaio con l’ar­rivo di Toni non siamo più stati completamente Totti­dipendenti e abbiamo avuto un punto di riferimento im­portante dentro l’area, cosa che prima non avevamo. Ab­biamo giocato partita dopo partita, ma la vittoria a Tori­no sul campo della Juventus è stata quella che ci ha dato la consapevolezza di essere una grande squadra. In ogni caso per me battere la Ju­ventus non è stata una rivin­cita personale. La rimonta sull’Inter è stata fantastica. Avevamo capito che i nerazzurri stavano perdendo colpi e che potevamo provarci a dargli fastidio. Il successo nello scontro di­retto all’Olimpico ci ha permesso di regala­re una grande gioia ai nostri tifosi. Poi c’è stata pure la grande vittoria nel derby. Io ri­spetto ad altri, essendo romano, mi sento avvantaggiato nel preparare e vivere le sfi­de con la Lazio, i ragazzi sono stati bravi a sfruttare questo vantaggio. Lo scudetto non lo abbiamo perso contro la Sampdoria, ma a Napoli e soprattutto con il Livorno, con­tro i toscani che sono retrocessi abbiamo perso cinque punti. Ricordo ancora con emozione le partite contro Cagliari e Chie­vo, le ricordo soprattutto per la festa dei nostri tifosi».

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