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mercoledì 1 dicembre 2010

Faccia a faccia tra Ranieri e la squadra

ROMA, 1 dicembre - Il chiarimento c’è stato. E Claudio Ranieri non è stato tenero. Prima dell’allenamento il tecnico ha riunito la squadra per quasi venti minuti nella sala riunioni, con il vi­deo acceso, con le immagini della partita di Palermo. Domenica la Ro­ma ha incassato tre gol, tutti nati da errori individuali dei giocatori gial­lorossi. Il primo di Pizarro, il secon­do di Menez, il terzo di Simplicio. Il tecnico ha fatto rivedere le immagi­ni salienti nei minimi particolari e ha alzato il tono delle voce per stigma­tizzare gli errori commessi. « Non siamo stati una squa­dra, ognuno giocava per sè », il senso del discorso dell’allena­tore. Che poi ha mes­so l’accento sui movi­menti difensivi sba­gliati: « Abbiamo pre­so il primo gol con sette uomini a difen­dere contro tre avver­sari, è inammissibile ». Il tecnico ha anche messo in rilievo i mo­vimenti sbagliati di alcuni giocatori, in particolare gli attac­canti. « Non abbiamo giocato da squadra, tutti hanno com­messo errori, nessuno escluso ». A Menez è stato fatto notare che è sta­to troppo individualista. Da parte della squadra non ci sono state repli­che di fronte alla requisitoria di Ra­nieri, ma c’è stato un confronto an­che tra i giocatori, dopo i momenti di tensione che si sono vissuti domeni­ca sera a Palermo tra qualche com­pagno.

IL PRESIDENTE - Insomma, una matti­nata abbastanza movimentata, pro­prio quando Rosella Sensi era a Tri­goria. Il presidente ha messo mano ad alcune pratiche amministrative con la Mazzoleni, poi ha parlato con Montali e Pradè. Non ha incrociato Ranieri né i giocatori. Il disappunto per la sconfitta di Palermo è stato quasi messo da parte. Non è stato trattato l’argomento contratti. A par­te quelli dei giocatori e di Ranieri ci sono anche quelli di Montali e Tem­pestilli, che sono in scadenza. Se non è stato regolarizzato l’ex team mana­ger, che è un uomo di fiducia della famiglia Sensi, evidentemente siamo veramente agli atti finali di questa società. E’ impressione diffusa a Tri­goria che il passaggio di proprietà sia imminente e questo crea un cli­ma di incertezza all’interno dello spogliatoio.

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