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mercoledì 6 ottobre 2010

BOSSI-ALEMANNO PRANZO. SPQR, coda e polenta per il pranzo della pace Alemanno pronto a rinunciare alla Formula Uno

SPQR, coda e polenta per il pranzo della pace
Alemanno pronto a rinunciare alla Formula Uno

TRATTO DA LA "REPUBBLICA".

Appuntamento in un ristorante del centro. Piatti milanesi e della tradizione romanesca, per la riappacificazione dopo l'uscita del Senatur "sono porci questi romani". E per ribadire che non c'è guerra tra la capitale e il Nord, arriva la dichiarazione del sindaco: "Se crea problemi a Monza rinuncio al Gp"
 

Sarà un momento goliardico dal sapore popolare il pranzo organizzato, probabilmente per mercoledì, al quale parteciperanno anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il ministro per le Riforme Umberto Bossi. Non un momento di riappacificazione tra sindaco e leader del Carroccio ma, simbolicamente tra Milano e la Capitale. Davanti a Montecitorio, ma la location non è ancora definitiva, sotto l'obelisco verranno sistemati dei tavoli per un buffet un pò 'caciarone'; niente cene d'élite, dunque, ma un momento ludico al quale parteciperanno anche i ministri Calderoli e Tremonti e i deputati di Pdl e Lega. Si concluderà, quindi, con una sorta di sagra popolare il litigio a suon di battute tra Alemanno e Bossi con il Senatur che potrà assaporare coda alla vaccinara affiancata dalla ben nota polenta.

La scelta di organizzare il convivio nel centro di Roma è motivata dalla volontà di far vivere i suoni e i movimenti della vita quotidiana della città a chi, in fondo, l'ha spesso criticata. Tutto sarà fatto insieme: piatti milanesi a fianco di quelli romaneschi e persino le spese verranno divise ("alla romana"). Non è previsto che ci sia alcun momento di confronto tra il primo cittadino e Bossi, ma solo un pranzo di tutto relax. E per ribadire che non c'è guerra tra la capitale e il Nord, arriva anche la precisazione del sindaco di Roma sul Gran Premio di Monza, l'oggetto del desiderio che ha provocato lo scontro rientrato con le scuse del Senatur minacciato dalla sfiducia, poi ritirata. "Se crea problemi a Monza - ha dichiarato Alemanno - rinuncio al Gp".

"Se qualcuno mi dimostrasse non a chiacchiere - ha spiegato alla platea della Festa della Libertà in corso al Castello Sforzesco a Milano - che il Gran Premio a Roma può creare problemi a Monza sono pronto a rinunciare perché non voglio fare a meno del Gran Premio di Monza. Il Gran Premio d'Italia - ha sottolineato - rimane a Monza, nessuno lo ha messo in discussione. C'è un contratto firmato per cinque anni e noi stiamo lavorando ad un'altra ipotesi. Un Gran Premio a Roma sarà spettacolare ma non sarà il Gran Premio d'Italia. Anche in altri paesi ci sono due Gran Premi, non si capisce perché in Italia non possano coesistere due Gran Premi. Potremmo fare una promozione comune e crescere insieme". Da segnalare, anche il desiderio della Polverini di essere "almeno per un giorno il presidente della Regione Lombardia e non avere debiti". "Non dico per molto tempo, mi basterebbe un giorno", ha detto sorridendo alla platea del Pdl.

Resta confermato, sull'altro fronte, l'appuntamento con l'orgoglio romano e la serenata a Bossi, l'evento della Uil che porta la tradizione romana in piazza per rispondere alle affermazioni del leader della Lega cui parteciperà anche Francesco Totti. Lunedì alle 20 in Piazza Pasquino, ha ricordato il segretario della Uil di Roma e del Lazio, Luigi Scardaone, ci saranno cantanti tipici della tradizione romanesca, stornelli e poesie. Hanno garantito la loro presenza il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, Alemanno e Polverini. Ci sarà il capitano della Roma e per par condicio è stato invitato anche quello della Lazio, Tommaso Rocchi. La Serenata per Roma, ha fatto sapere ancora Scardaone, sarà aperta dalla canzone "Te c'hanno mai mannato a quer paese", di cui è celebre l'interpretazione di Alberto Sordi, e si concluderà con "La società dei magnaccioni". Mercoledì, tutti a pranzo.

A qualcuno però ancora non va giù. "Gli insulti di Bossi alla Capitale sono cose serie e non possono finire a tarallucci e vino con un pranzo ridicolo a base di polenta e coda alla vaccinara", ha tuonato il coordinatore del Pd Roma, Marco Miccoli. "Il sindaco sappia che oggi in più di 50 banchetti del Pd sono state raccolte quasi 10mila firme per la querela presentata dal Partito democratico nei confronti del leader della Lega. I romani non vogliono Bossi e non dimenticano che da quasi 15 anni insulta i cittadini della capitale".

 

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