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mercoledì 6 ottobre 2010

"Il manuale delle giovani mignotte", smignottare è giusto: intervista a Debora Ferretti



mgm.jpgIl comune senso del pudore ce l'ha a morte con le donne che utilizzano la femminilità per raggiungere uno scopo. "Il Manuale delle Giovani Mignotte" (Aliberti Castelvecchi), no. Perchè è invece felicemente favorevole alla seduzione come mezzo per arrivare dove si vuole arrivare.
A tu per tu con l'autrice, Debora Ferretti: donne, aprite bene le orecchie.
Quando ho iniziato a leggere il suo libro, ero in metropolitana. Una ragazzina, prima di scendere, con voce suadente, ha chiesto al fidanzatino adolescente: "Mi tieni la borsa?". Anche questo è smignottare?
"L'autentica mignotta non ha bisogno di chiedere al proprio accompagnatore la cortesia di portarle la borsa: dà per scontato che sia lui a portarla. Va da sé che quando scende dalla metro non si pone il problema di dov'è la sua borsa: per lei è implicito che della questione borsa se ne sta occupando chi l'accompagna. Perché la mignotta è legata a doppia mandata alla distinzione dei generi maschile e femminile e si affida ciecamente alla galanteria. Caratteristica che dovrebbe appartenere a tutti i maschi, senza distinzioni".
Quindi.
"La ragazza che ha incontrato in metro più che smignottare cerca di rianimare la galanteria. Ma la galanteria è in coma da tempo ed è stato il femminismo a ridurla in fin di vita. Già, bel servizio ha fatto il femminismo alle femmine: ha diminuito i privilegi e aumentato a dismisura gli obblighi".
Qual è l'età giusta per avvicinarsi alla pratica?
"Alla pratica della mignotteria non ci si avvicina, la si possiede per genetica. La mignotteria fa parte integrante della femmina: le donne, infatti, sono geneticamente predisposte per esercitare la seduzione finalizzata e gli uomini sono geneticamente predisposti per subire la seduzione femminile e darle un prezzo. Dove prezzo va inteso in senso lato, molto lato. Può essere il trancio di margherita con più mozzarella o l'annullamento di una multa per divieto di sosta. Oppure: diventare first lady, amministratore delegato della multinazionale, parlamentare. L'obiettivo varia da mignotta a mignotta, è lampante. Quello che invece resta invariato è il sistema per raggiungere l'obiettivo. Vale a dire: smignottare".
Ossia?
"Utilizzare tutte, ma proprie tutte, le risorse che una donna ha a disposizione. Comprese le tanto discusse doti fisiche. Compreso il tanto dimenticato cervello. Si fa un gran parlare di donne che arrivano dove arrivano per la loro bellezza e disponibilità, ma ci si dimentica che serve parecchia intelligenza per rendere proficue bellezza e disponibilità. Sai quante donne magnifiche ci sono sulla faccia della terra, mica tutte però sono onorevoli o first lady!".
Il suo libro è contro la morale comune e afferma che smignottare è nobile, addirittura doveroso, perché ha deciso di scriverlo?
"Perché è ora di smetterla con la falsa morale e le ipocrisie di facciata. Basta additare le veline perché non sanno chi è il ministro della giustizia. Basta scandalizzarsi perché le telecamere di Miss Italia inquadrano il culo, che non si chiama più culo ma lato B. Basta scuotere la testa quando la showgirl sposa il milionario che ha tre volte i suoi anni. Viviamo, purtroppo o meno, in un'epoca e in un Paese in cui i parametri per far parte delle classi privilegiate, come la classe politica o quella del mondo dello spettacolo, si sono molto allontanati da professionalità, preparazione e competenza. Se tra questi parametri rientrano un paio di gambe e dei seni prorompenti, a me non stupisce e non mi fa indignare. Almeno non più di quanto mi stupisce e mi fa indignare quando Le Iene chiedono ai parlamentari, uomini o donne, cos'è il Darfur e si sentono rispondere che è una catena di supermercati.
I favori ottenuti tramite la seduzione non sono di oggi: la storia del mondo è la storia della mignotteria. Se le donne hanno fatto sistema di questo potenziale genetico, è perché il tessuto e le condizioni sociali lo hanno consentito. Stando così le cose lo smignottamento è giusto e approvato".
Passiamo alla pratica, nel manuale ci sono diversi suggerimenti. Ci dia i tre fondamentali.
"Per ogni mignotta è fondamentale avere un cavalier servente. Ovvero un amico che la vizia come se fossero fidanzati ma col quale non intratterranno mai e poi mai una relazione carnale e affettiva. Il cavalier servente allena la mignotta a pretendere il massimo e sempre. Con lui la seduttrice non si fa scrupoli a richiedere anche le cose più inimmaginabili, difficili, a volte persino pericolose.
La mignotta con la M maiuscola, poi, non deve aver paura di cedere all'istinto caritatevole che qualche volta la coglie. Mi spiego: la seduttrice finalizzata, di norma, opera espressamente per raggiungere un obiettivo e non si lascia distrarre mentre è in corsa per raggiungerlo. Ci sono però delle situazioni in cui anche la più professionale delle mignotte, elargisce la propria femminilità senza scopo di lucro. Cedere, solo di tanto in tanto, al 'darla gratis', rientra tra le veniali defaillance che colpisco anche la seduttrice provetta.
Infine, ogni mignotta con una coscienza, ha il dovere morale e biologico di fare propaganda, di divulgare l'unico modo davvero soddisfacente e compiuto di essere donna. Perché nonostante i comprovati vantaggi della mignotteria, nonostante il sostegno che viene da secoli e secoli di esercizio, ci sono ancora zoccoli duri da portare sulle retta via".
Un modello al quale ispirarci.
"Sono un modello di mignotteria tutte le donne che si mettono in testa un obiettivo e lo raggiungono facendo appello a ogni risorsa espressamente femminile che possiedono".
Uno dal quale tenersi alla larga.
"Via dalle benpensanti che lavano i panni sporchi in famiglia e fanno credere al resto del mondo che la loro vita è tutta rose e fiori. Via dalla integraliste il cui impeto seduttivo innato è stato annullato da false credenze e sensi di colpa immotivati. Via dalle inferocite con la bellezza: quelle, insomma, che appena vedono una bella ragazza le trovano subito il difetto che non c'è. Soprattutto via da quelle che ce l'hanno a morte con tutti gli uomini perché hanno collezionato una serie scoraggiante di esperienze d'amore fallimentari e tristissime. E la colpa è sempre del maschio con cui si sono accoppiate".
Parliamo degli uomini, nel suo libro non fanno una bella figura.
"Come no? Gli uomini fanno la loro parte, senza giudizi di merito o demerito. La mignotta ama gli uomini, questo è un assunto fondamentale. Il fatto di conoscere, a grandi linee o a menadito, come funziona un uomo, non significa minimamente disprezzarlo, considerarlo banale, trovarlo poco interessante. Tutt'altro. Alla seduttrice piace esercitare la propria arte e, come ogni artista, adora che il proprio prodotto artistico venga ammirato e, possibilmente, acquistato!".
Essere "mignotta oggi", è un po' come essere "femmina" ieri?
"Come essere favorita del re quando c'erano i re. Essere strega quando c'era l'Inquisizione. Essere cortigiana quando c'erano le corti. Festa Campanile dice che mignotta è un termine qualificativo, che non ha niente di denigratorio. Semplicemente: chi vende il pane si chiama panettiere, chi vende il latte si chiama lattaio e chi vende la propria 'cosina' si chiama mignotta. Vendere, lo abbiamo detto e ribadito, non è che una forma della mignotteria. E la mignotteria è il modo con cui la donna promuove se stessa per raggiungere quello che si mette in testa. Il sistema su cui la seduttrice basa la propria attività è quello della domanda e dell'offerta. Cito da MGM: "Noi rispondiamo a un mercato che richiede espressamente il prodotto del quale siamo in possesso per mappa cromosomica, e noi lo elargiamo nella forma, nei modi e nelle quantità che meglio si prestano a massimizzare il risultato". Tutto qui".
Lei ha anche un blog?
"Sì. Il blog mgm.ilcannocchiale.it è uscito in concomitanza con il libro il 4 giugno e presto diventerà un diario quotidiano dove commenterò fatti di cronaca, eventi, trasmissioni televisive, personaggi, mode e tendenze. E dove chiacchiererò con chi mi seguirà".

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