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sabato 2 ottobre 2010

CITTADELLA-EMPOLI STREAMING DIRETTA LIVE

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Pochi giorni fa ci hanno parlato di Twitter Pulse (i link di questo post sono tutti in fondo ed in modalità testo. Sto scrivendo in una situazione disagiata, da iPad, e non si riesce a governare del tutto wordpress, il sistema “editoriale” dei blog di Repubblica). Twitter Pulse è lo strumento col quale twitter trasforma il fiume dei suoi messaggi in una mappa di sentimenti ed opinioni dotata di senso.

Si dirà che era uno strumento che ci voleva, che a quelli che vivono di marketing e di pubblicità questa lente serviva, soprattutto per non lasciare come unico padrone del campo Google Zeitgeist e gli altri strumenti di indagine che Google mette a disposizione. E quindi, ancora una volta, arida statistica a monte della vita on line. Però se si guarda da un’altra parte si vede che un altro mondo, e molto più interessante, è possibile.

E’ possibile se si prende sul serio un articolo che l’inesauribile Antonio Spadaro pubblica in questi giorni su La Civiltà Cattolica (acquistabile on line). Seguo gli scritti di Spadaro sulla rete da anni e credo che questo di fine luglio 2010 segni un salto.

Finalmente la parte divulgativa della sua scrittura qui cede il passo alla forza di argomentazione di una tesi, senza mediazioni e prudenze. Qui Spadaro non sta educatamente chiedendo considerazione per una novità culturale che la rete porta alla coscienza, “implorando”, come a volte noi divulgatori facciamo, che un establishment culturale fortissimo lo accolga con fredda cortesia. Spadaro stavolta la novità culturale ce la sta sbattendo sul tavolo in tutta la sua forza.

Naturalmente l’inviato di Civiltà Cattolica si avvicina al cuore della sua tesi, come al solito, per passi logici e per prove: ci dice che si può scrivere poesia alla fermata dell’autobus (alle fermate di quelli romani anche un romanzo). Ci parla dell’Haiku su Twitter. E conosciamo la Twitterature di Aciman e Rensin. Passiamo dal sogno di Calvino: “cosmologie in forma di epigramma”. Per arrivare al nocciolo duro del ragionare di Spadaro: l’esercizio di sintesi e stringatezza, e brevità, di Twitter può essere avvicinato ad altre forme di scritturta “alta”. Per esempio a quella di Ignazio di Loyola. E qui farei un passo indietro.

All’inizio del saggio Spadaro ci spiega che la scrittura di Twitter è immediatismo, spontaneità eruttiva o banalità, del genere ”Cala la pasta che arrivo”. Aggiungerei anche che è una neolingua infera, ricca di kappa e ke, ma non perdiamo tempo su aspetti marginali. Perché il ragionamento di Spadaro si svolge secondo un registro che dimostra in modo semplice come laddove noi vediamo negatività – la rozzezza della lingua o l’immediatezza di certe espressioni – ci sia in realtà l’opportunità di praticare un linguaggio di genere “alto” compiendo, altrimenti non c’è scrittura, quell’esercizio che tutti negano all’uomo di rete. Un percorso di pensiero che cerca la sintesi e l’asciuttezza come risultato di un pensiero lungo. Gli scrittori di narrativa direbbero: nessun tormento maggiore di dover scrivere in modo semplice.

E qui, se Spadaro permette, dal nostro basso di pedatori dell’intelletto (pedatori: vedi Gianni Brera), vorremmo indicargli una possibile via di sviluppo della sua ricerca. Walter Benjamin indagava sul trauma della modernità come chiave della e luogo di nascita della poesia. Forse, potremmo nello “shock” della tecnologia, shock culturale, nello strappo che twitter fa al buon senso della comunicazione estesa, ariosa, trovare un indizio per capire come internet sta formando il pensiero e la scrittura di oggi secondo percorsi il “senso comune” mediatico oscura e ostacola.

E qui, in questo bloggherello, dove da anni si combatte la battaglia della rete come cultura digitale e cultura tout court, riusciamo perfino a sorvolare e non far caso al fatto che Spadaro sta parlando a noi di Loyola, noi che siamo Curva Ultrà Giordano Bruno.

Link
la presentazione dell’articolo di Spadaro: http://www.laciviltacattolica.it/it/quad…

Infomrazioni su “Twiter Pulse”
http://internet.liquida.it/focus/2010/07…

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Tag:Antonio Spadaro, La Civitlà Cattolica, Twitter

Scritto martedì, 17 agosto 2010 alle 10:09 nella categoria Senza Categoria. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
8 commenti a “Quei 140 caratteri di scrittura sapienziale”
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plato scrive:
26 agosto 2010 alle 18:41

twitter non è l’unico mezzo che limita il numero di parole. oltre la poesia troviamo la metrica delle canzoni, specie nel rap. accosterei twitter a tutti i mezzi – che sono più forme che mezzi – che comprimono lo spazio e il tempo di espressione

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