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lunedì 20 settembre 2010

IL MESSAGGERO. Quanto sei brutta

Il Messaggero - La crisi c´è, e si sa da un pezzo, la Roma no. E peggiora di partita in partita. Il momento è angosciante, perché non si capisce come e dove Ranieri possa intervenire. Perché il pari con il Bologna, capace di rimontare due gol, non evidenzia solo il crollo psicofisico del gruppo, con la lingua di fuori dopo mezz´ora e disorientato in assoluto, ma anche la confusione che regna nello spogliatoio. Nessuno pensa a liti e gelosie che, tra l´altro, a volte fanno più punti di tanti e inutili abbracci e baci. Ma lì dentro, dove tutti remano nella stessa direzione, regna l´improvvisazione. Manca un copione tattico, l´allenatore si affida più alle idee dei senatori che alle proprie, non convincono le scelte prima e durante ogni gara. Insomma, si sopravvive alla giornata. La Roma, brutta e impaurita, sparisce dal campo e dalla stagione alla quinta partita. Solo due pareggi e quindi due punti in campionato. Una miseria per un organico che, pur ridotto per alcune assenze, resta di primo piano.  Già dodici reti subite, coppe comprese, e solo quattro segnate (due, in omaggio: autogol di Cagliari e di ieri).

E tante chance lasciate agli avversari, in un crescendo da brividi: è andato più volte al tiro il Bologna di Malesani che il Bayern Monaco di Van Gaal. Alibi non ce ne sono. L´allenatore non incide più come un anno fa, gli interpreti sono terrorizzati dalla piega che sta prendendo l´annata e i dirigenti preoccupatissimi. Finita in Banca durante l´estate, per sintetizzare la soluzione trovata per tenere in vita la società, la Roma avrebbe dovuto vivere mesi di tranquillità. Invece è quart´ultima in classifica, con un punto in meno, dopo tre partite, rispetto al torneo scorso. Il sogno di lottare per lo scudetto sembra svanito: prima a parole, ascoltando il parere di Ranieri, e adesso nei fatti, mancando ancora il primo successo stagionale.  Per riprendersi, l´allenatore aspetta di recuperare alcuni titolari infortunati. Per riproporre la vecchia Roma. Ma l´intenzione vive su una grande contraddizione: la bocciatura del mercato, con due rinforzi solo last minute (il tecnico li avrebbe voluti prima). E la voglia di tornare al 4-2-3-1 di Spalletti contrasta con le sette punte in rosa: ne giocherebbero al massimo due. Borriello segna subito al Bologna, primo attaccante a far centro in gare ufficiali: su lancio di Mexes e in fuorigioco di rientro, timbra all´ottavo di sinistro. Totti, un minuto dopo e da fuori, centra la traversa. I due saranno i più bravi. Il centravanti è il migliore: sta bene (grazie Allegri), fa salire la squadra, tira e combatte. Il capitano gioca un bel primo tempo: efficacia e qualità. Dietro, nel 4-3-1-2, Menez fa cilecca.

Ranieri usa De Rossi come terzo stopper e allarga Pizarro. La Roma ha mezz´ora di fiato: Di Vaio conclude alto, l´arbitro Peruzzo, errori e orrori in serie, toglie un gol buono a Juan, non è in fuorigioco, al trentunesimo. Cassetti chiede il cambio: ecco Burdisso junior, centrale destro che va a fare il terzino sinistro. La sostituzione non convince: per quel ruolo, meglio Cicinho. Su quel lato ha giocato e bene in passato. Il Bologna vede la Roma sulle gambe e inizia a spingere con il suo onesto 4-3-3: cross di Rubin, Mexes sfiora con la mano (possibile rigore) prima delle due conclusioni di Paponi, una che colpisce in pieno Julio Sergio e la successiva che si stampa sul palo. L´attaccante si infortuna, entra Gimenez che a destra manderà in crisi Burdissino. E´ la fine del primo tempo, ma è anche la storia del secondo. Il gruppo di Malesani concluderà dieci volte, sei con Di Vaio che, dopo gli sprechi, piazza l´uno-due della rimonta. In precedenza la resa di De Rossi, botta alla coscia, dentro Brighi e Pizarro di nuovo centrale, il rigore negato a Siligardi per uno sgambetto del cileno, il raddoppio giallorosso, testa di Burdisso junior deviata maldestramente da Rubin, osannato dal pubblico dell´Olimpico quasi vuoto (meno di 30.000 spettatori), palo di Burdissino e ancora di testa. Dietro l´argentino non funziona. E nemmeno Juan. Dopo due parate di Julio Sergio su Di Vaio che a seguire si pappa una rete sparando in curva, Rosi si fa aggirare dall´ex laziale che incrocia di sinistro al trentaduesimo. Da metà tempo c´è Simplicio per Menez dietro le due punte: il debutto del brasiliano non convince, anche perchè i compagni ormai sbandano. Meglio i cambi di Malesani: prima Casarini per Radovanovic e, sempre sul 2 a 0, Meggiorini per Siligardi. In due tempi Julio Sergio chiude Gimenez liberato da un regalo di Mexes che poi respinge su Meggiorini, bravo a buttarsi a destra per il cross, con Juan in ritardo, del pari di Di Vaio prima del recupero e dei fischi dell´Olimpico.

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