Visualizzazioni totali

mercoledì 29 settembre 2010

SU RADIO PADANIA CANZONE CONTRO I ROMANI -ASCOLTA, CLICCA QUI

Bossi
Musica scarna, rime di grana grossa, linguaggio a dir poco 'ultrapopolanò: il cantautore Torinese Valerio Manni, sull'onda delle dichiarazioni di Bossi a proposito dell'acronimo S.P.Q.R. ha composto al volo e presentato a Radio Padania una canzone che ha lo stesso titolo e che sembra destinata ad aggiungere pepe alle polemiche. «Vogliono il Gran Premio ma non glielo daremo» recita più o meno una strofa del brano inedito e ancora «correte sulle bighe» per finire con «A Monza ci vedremo e in c...ve lo daremo». La canzone, è stata improvvisata - così ha spiegato il cantante - dopo la lettura dei giornali, ed è stata eseguita negli studi di Radio Padania ieri e, a quanto spiegano i responsabili dell'emittente, è stata fatta ascoltare anche a Bossi. «Manni è uno dei cantautori indipendenti che io intervisto per un mio programma - spiega il conduttore Sammy Varin - e non è legato in alcun modo alla Lega. Ha improvvisato il brano che noi continueremo a mandare in onda perchè è una presa in giro delle pretese romane di accaparrarsi il G.p. di Monza». Quanto a Bossi lui continua a preferire la vecchia canzone di Alberto Fortis, 'A Voi romanì, e proprio per fargli piacere la radio leghista da due giorni la trasmette a intervalli regolari.

«Quelli che ci attaccano oggi per la mia battuta sono dei sepolcri imbiancati»: lo ha detto il leader della Lega Nord e ministro delle Riforme, Umberto Bossi, durante un collegamento in diretta con gli ascoltatori a Radio Padania.

BERLUSCONI: "SI COMPORTI DA MINISTRO" Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha chiamato stamani il Sindaco di Roma Gianni Alemanno per sdrammatizzare le polemiche sorte in seguito alla dichiarazione del ministro Bossi su Roma. È quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. Il Presidente Berlusconi - prosegue il comunicato - ha rassicurato il Sindaco Alemanno di aver già parlato con Bossi che ha ribadito come la sua fosse soltanto una battuta sul filo dell'ironia del noto fumetto francese Asterix di qualche anno addietro. Il Presidente Berlusconi ha infine sottolineato di avere raccomandato ai Ministri di tenere un comportamento sempre e doverosamente istituzionale.

NO A GOVERNI TECNICI «Non c'è nessun rischio di un governo tecnico, i voti li abbiamo io e Berlusconi». Lo ha detto Umberto Bossi parlando a Radio Padania in risposta ad una domanda di un ascoltatore.

L'acronimo S.P.Q.R.? «Qui al nord si dice 'Sono porci questi romani». Sono passati appena dieci giorni dall'approvazione del decreto su Roma Capitale, votato dal Carroccio con più di qualche mal di pancia, e il leader della Lega Umberto Bossi, va all'attacco e torna a prendersela con i cittadini capitolini appellandoli addirittura come «porci». Sarà anche una battuta, pronunciata durante le selezioni di miss Padania, ma l'uscita del Senatur in versione Asterix fa scatenare una vera e propria bufera. Le prese di distanza si sprecano, dal mondo politico a quello della cultura allo sport ai sindacati. Su Facebook si costituisce immediatamente il gruppo 'Roma querela Bossì e Gianni Alemanno scrive al premier per stigmatizzare l'uscita del leader leghista che, en passant, se la prende anche con l'ipotesi che il Gran premio di Formula Uno si sposti nella capitale perchè «lì corrono sulle bighe».

Giorgio Napolitano, giunto questa sera a Parigi per una visita ufficiale, non dice nulla, non entra nel merito di questa polemica anche se in ambienti del Colle si rimanda a quanto detto dal Capo dello Stato lunedì scorso su Roma Capitale. «Roma, Roma sola deve essere la capitale d'Italia» - aveva detto tra l'altro il presidente della Repubblica citando Camillo Benso di Cavour, in un discorso del 1861. In Campidoglio,il Capo dello Stato aveva citato con enfasi quella frase davanti all'Assemblea Capitolina che gli conferiva la cittadinanza onoraria dell'Urbe. Il presidente della Repubblica, facendo propria quella frase aveva aggiunto: «Mortificare o disperdere le strutture portanti dello Stato nazionale sarebbe semplicemente fuorviante», poichè esse rappresentano un «essenziale tessuto connettivo», l'Italia deve «rinnovarsi rafforzando e non indebolendo la sua unita».

«Nulla può sminuire la grandezza storica di Roma», aveva anche detto. Dopo una giornata di critiche, il Senatur rincara la dose: «La mia era una battuta - dice - ma dalle reazioni che vedo in queste ore mi viene da pensare che a Roma si sentano in colpa». In ogni caso, attacca, dopo che «ci hanno portato via l'aeroporto di Malpensa e adesso vogliono prenderci anche il Gran Premio di Monza» con «il Giro d'Italia che non arriva più a Milano» e le Olimpiadi che non toccheranno Venezia «si capisce che il nord non può amare Roma». Comunque, «tutti sanno che io non ce l'ho mai avuta con il popolo romano, ma ce l'ho con Roma apparato che ruba la libertà e la ricchezza a chi la produce». Basta insulti, è l'appello che arriva da tutta l'opposizione. Il Pd prepara una mozione di sfiducia individuale a Bossi come ministro, mentre l'Italia dei Valori scrive una lettera aperta al presidente della Repubblica chiedendogli di intervenire contro il «vilipendio» della Capitale e annuncia sostegno politico alla mozione di sfiducia del Pd. A prendere posizione a nome del governo è il ministro degli Esteri Franco Frattini, che, dopo aver parlato con Berlusconi attacca: «questa volta l'ha fatta grossa».

Bossi «va invitato amichevolmente a smettere», dice anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Mentre Fli chiede direttamente al presidente del Consiglio di prendere posizione e starebbe valutando la possibilità di votare contro il leader del Carroccio . «Mi auguro che Berlusconi intervenga - dice il capogruppo alla Camera Italo Bocchino - per smentire quanto ha detto Bossi. Se è un atto di folclore lo derubrichiamo al folclore della politica ma se Bossi lo pensa veramente non può fare il ministro delle Riforme, perchè lo fa per l'Italia e non per la Padania». Dai Radicali scatta la raccolta di firme per querelarlo mentre i Verdi mettono in pista addirittura una 'class action' per un risarcimento collettivo dei cittadini romani e il Codacons annuncia un esposto alla procura di Milano.

A querelare è anche l'associazione forense 'Avvocati&Avvocatì mentre i giovani del Pdl inviano al ministro un libro con la storia di Roma. Ma, nel giorno del compleanno del capitano della Roma, Francesco Totti, le critiche arrivano anche dal mondo dello sport e della cultura. «Che politici sono - dice in romano l'ex allenatore della Roma Carlo Mazzone - se è questo l'esempio che danno? Non me fate arrabbià...». Mentre Renato Zero taglia corto invitando il Senatur a «guardarsi allo specchio». La Uil di Roma, infine, replicherà a Bossi 'alla romanà, con una serenata il 4 ottobre a piazza Pasquino, sotto una delle statue simbolo della città.

LA RUSSA: «CATTIVA PROPAGANDA CHE SERVE ALLA LEGA» Le dichiarazioni di Bossi su Roma sono «come musica sparata al massimo», sono «battute da terza media», «propaganda di basso cabotaggio» che non appartengono alla testa di Bossi ma serve a tenere uniti i leghisti, «bilanciando il comportamento molto responsabile della Lega quando si parla di temi politici concreti» come Roma Capitale. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in un'intervista a La Repubblica liquida così la sortita del leader del Carroccio e precisa che si tratta di «propaganda rivolta ad alcuni elettori leghisti per ammortizzare la politica responsabile del partito su temi come le celebrazioni per il 150ø anniversario dell'Unità». Il ministro non intravede alcun pericolo dalle parole di Bossi e anche la richiesta di spostare i ministeri da Roma alle città del Nord, sarebbe «solo un atto simbolico - afferma La Russa - che danneggerebbe l'identità della capitale, un'offesa a Roma che non aggiungerebbe nulla al Nord». L'unico provvedimento da prendere di fronte alle dichiarazioni di Bossi, per La Russa, spetta al premier che «al massimo potrebbe affrontare la questione in modo amichevole, per spiegargli che quando dice frasi del genere che alla Lega danno un 'più 1', provocano al governo un 'meno 10»'.

SU LA PADANIA ASTERIX SCHIAFFEGGIA I ROMANI Sotto il titolo «Come i padani possono amare Roma....» «La Padania» pubblica in prima pagina una grande riproduzione di una tavola di Asterix che schiaffeggia dei soldati romani. Sullo sfondo un Obelix che osserva. Sotto due articoli retti da un solo titolo «Ma era solo una battuta»

0 commenti:

Posta un commento